Continuano gli arresti dei firmatari di Carta 08
In carcere o a domicilio coatto altri firmatari del documento che chiede il rispetto dei diritti umani. Ma il presidente Hu dice che la Cina promuoverà i diritti umani solo secondo “la situazione di base del Paese”.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Continuano gli arresti dei firmatari di “Carta 08”, il documento che chiede al governo maggiore democrazia e il rispetto dei diritti umani, compresa la libertà religiosa. Da ieri è agli arresti domiciliari Zheng Enchong, avvocato di Shanghai noto per l’assistenza ai cittadini contro gli espropri abusivi delle autorità.

Un suo parente racconta al quotidiano South China Morning Post che Zheng il 10 dicembre è stato convocato dalla polizia, interrogato per oltre 4 ore, poi rimandato a casa con divieto di uscire e di usare il telefono.

Sempre il 10 notte, la polizia a Guangzhou ha perquisito la casa e portato via la professoressa Ai Xiaoming (nella foto), che insegna Cultura cinese all'università Sun Yat-sen e fa documentari sui poveri e gli emarginati.

In precedenza, la notte dell’8 dicembre decine di funzionari di polizia hanno perquisito le case di Liu Xiaobo e Zhang Zuhua, cercando e confiscando documenti e dati sui 303 firmatari di Carta 08, documento inviato alle autorità il 10 dicembre per il 60mo anniversario della Dichiarazione sui diritti dell’uomo. Liu, che ha partecipato alle proteste nel 1989 in piazza Tiananmen e che ha scontato tre anni di carcere per avere criticato il Partito comunista cinese, è stato portato via e da allora se ne ignora il destino. La moglie dice che attende comunicazioni e la polizia risponde di “non avere notizie”.

Wang Juntao, pure arrestato per le proteste del 1989 e ora in esilio e docente alla Columbia University (Usa), commenta che “corruzione, proteste sociali e frequenti ingiustizie sono sempre dovute all’assenza di limiti ed equità, conseguenti alla mancanza di riforme politiche dopo la repressione nel sangue delle proteste democratiche del 1989”. Per questo prevede che le proteste di piazza saranno sempre maggiori e più gravi.

Intanto oggi il presidente Hu Jintao assicura la volontà del Paese di collaborare con la comunità internazionale per la promozione dei diritti umani. Anche se precisa che la Cina deve “fondare lo sviluppo dei diritti umani sulla situazione di base del Paese”. Ha anche ribadito che la priorità consiste, comunque, nell’aumento del tenore di vita della popolazione.