Il Nepal accresce le misure di sicurezza dopo gli attacchi di Mumbai
di Kalpit Parajuli
Check point per le strade della capitale, allerta all’aeroporto, controlli anche attorno agli hotel dove alloggiano gli stranieri. Aumenta lo spiegamento di forze di sicurezza ai confini con l’India. Per i cittadini nepalesi obbligo di muoversi per il Paese portando con sé la carta di identità.
Kathmandu (AsiaNews) –  La capitale e le principali città del Paese sono in stato di allerta, per le strade di Kathmandu sono allestiti check point a intervalli regolari e all’aeroporto è aumentato lo spiegamento delle forze di polizia. Dopo gli attacchi di Mumbai, il Nepal ha deciso di aumentare le misure di sicurezza.
 
Il governo guidato dal leader maoista Prachanda ha ordinato alla popolazione di spostarsi all’interno del Paese portandosi sempre appresso la carta d’identità. Stesso obbligo è esteso anche ai movimenti verso l’India i cui confini con il Nepal restano comunque aperti. I governi dei due Paesi hanno inoltre raddoppiato il numero di soldati in forza sui posti di frontiera.
 
Secondo fonti di intelligence, il Nepal è coinvolto negli attacchi di Mumbai per la presenza nel Paese di basi di appoggio per i terroristi pakistani del gruppo Lashkar-e-Toiba (LeT). Il ministro della difesa di Kathmandu, Ram Bahadur Thapa, ha discusso delle attività anti terrorismo sia con il governo di Pechino sia con quello di New Delhi. “Gli attacchi di Mumbai sono motivo di preoccupazione anche per noi - ha detto il ministro - quindi stiamo procedendo per azioni preventive. Noi aiutiamo l’India e allo stesso tempo l’India aiuta noi. Non vogliamo concedere nessuno spazio ad attività anti nazionaliste e terroristiche in Nepal”.
 
Il portavoce del consiglio dei ministri, Modaraj Dottel, ha spiegato che l’allerta sicurezza riguarda anche gli stranieri ed in particolare gli alberghi dove essi alloggiano in Nepal. Ha quindi aggiunto: “Siamo più rigorosi con gli stati islamici e con le organizzazioni terroristiche che da lì provengono”.