Negoziati Santa Sede-Israele, in attesa del Papa in Terra Santa
di Arieh Cohen
Nei due giorni di incontro sono a tema il problema delle tasse e il ritorno di alcune proprietà della Chiesa. Fra esse vi è il santuario di Cesarea, confiscato e distrutto negli anni ’50. La visita di Benedetto XVI in Terra Santa e allo Stato di Israele potrebbe accelerare i negoziati.

Gerusalemme (AsiaNews) – Cominciano oggi due giorni di negoziati fra la Santa Sede e loSstato di Israele, focalizzato sulla questione delle tasse e sulle proprietà della Chiesa cattolica nello Stato ebraico. È da quasi 10 anni che Chiesa e Stato sono alla ricerca di un accordo per riconfermare le storiche esenzioni dalle tasse per la Chiesa e trovare regole per la protezione delle proprietà della Chiesa, soprattutto i Luoghi sacri. Gli incontri dovrebbero anche tendere a trovare la strada per il ritorno alla Chiesa di diversi luoghi sacri, che non appartengono più ad essa. Fra questi, per esempio, vi è il santuario di Cesarea, confiscato e poi distrutto negli anni ’50.

Oggi, 17 dicembre, le due delegazioni si incontreranno come gruppi di lavoro, mentre domani, 18 dicembre, si incontreranno in sessione plenaria. Le due delegazioni saranno guidate da msgr Pietro Parolin, sottosegretario vaticano per i rapporti con gli Stati e dalla controparte del governo israeliano.

I negoziati di questi giorni, cominciati l’11 marzo 1999, si tengono mentre si accrescono le voci per il maggio prossimo di un possibile pellegrinaggio di papa Benedetto XVI in Terra Santa. Esso comprenderebbe anche una visita allo Stato di Israele, per la quale il governo israeliano ha esercitato molte pressioni. Sono molti a sperare che la prospettiva della visita papale serva come un potente catalizzatore per affrettare le conclusioni dei negoziati.