Gerusalemme (AsiaNews) – Il braccio armato di Hamas, le brigate Qassam, hanno dichiarato che da oggi alle 6 (ora locale) termina la tregua di sei mesi con Israele. Un comunicato diffuso via internet afferma che “Il cessate-il fuoco non sarà rinnovato perché il nemico sionista non ha rispettato le condizioni”.
Anche il portavoce di Hamas ha detto ieri che la tregua non viene rinnovata e che risponderà ad ogni attacco israeliano sul territorio palestinese da esso controllato, e cioè la Striscia di Gaza.
Ehud Barack, ministro israeliano della difesa, ha dichiarato che se attaccato, Israele risponderà. “Se la situazione lo richiede – ha detto – noi agiremo”.
Israele e Hamas si accusano l’un l’altro di aver violato una tregua imbastita lo scorso 19 giugno grazie a intermediari egiziani. Tel Aviv punta il dito contro gruppi di militanti che Hamas non riesce o non vuole controllare e che lanciano attacchi contro le città israeliane al confine con la Striscia. Hamas accusa Israele di continuare il blocco di Gaza, invece di allentarlo. La chiusura della Striscia di Gaza risale al 2007, quando Hamas ha preso il potere eliminando i gruppi di Fatah. Da allora Israele non permette entrata e uscita di persone, lasciando entrare solo talvolta aiuti umanitari e di emergenza, trasformando la Striscia in un enorme lager.
La tregua, non formalizzata in alcun documento, è stata violata innumerevoli volte da entrambe le parti. I militanti di Gaza hanno di continuo lanciato razzi e mortai su Sderot a altre località israeliane; gli aerei israeliani hanno operato raid punitivi su alcune zone di Gaza.
Da tempo la popolazione di Sderot accusa il governo di Tel Aviv di disinteresse verso la loro sorte e più del 50% degli israeliani vorrebbe la pace.. Anche la popolazione di Gaza si trova inascoltata: secondo un’inchiesta, almeno il 74% degli abitanti di Gaza chiede che continui il cessate-il-fuoco fra Israele ed Hamas.