Minacce reciproche fra Israele ed Hamas: attacchi suicidi contro distruzione
di Joshua Lapide
Tzipi Livni e Netanyahu mettono la caduta di Hamas fra gli obbiettivi della loro campagna elettorale. Olmert temporeggia. La popolazione inascoltata chiede la pace.

Gerusalemme (AsiaNews) - Il movimento di Hamas ha espresso oggi la minaccia di una ripresa degli attentati suicidi contro Israele se questi lancia una offensiva contro Gaza. Allo stesso tempo i politici israeliani sono sempre più convinti che bisogna prepararsi a un attacco militare contro la Striscia e far cadere il governo di Hamas.

“Non resteremo a braccia incrociate – ha dichiarato oggi Ayman Taha, un capo di Hamas – di fronte all’aggressione israeliana. È nostro diritto in quanto popolo difenderci e combattere l’occupazione con tutti i messi, compresi le azioni suicide”. L’ultimo attentato suicida firmato da Hamas data gennaio 2005.

Le affermazioni di Taha vengono subito dopo quelle dei due candidati a premier che hanno promesso nel loro futuro programma di governo di far cadere il governo di Hamas. Tzipi Livni, attuale ministro degli esteri, del partito Kadima, e Binyamin Netanyahu, del Likud, hanno entrambi affermato che se eletti il 10 febbraio prossimo, avranno come “obbiettivo strategico” (Livni) e come “attiva politica di attacco” (Netanyahu) il “far cadere il regime di Hamas”.

Ma il premier uscente Ehud Olmert ha messo in guardia il suo governo dal fare “affermazioni perentorie”: “Un governo non va subito alla guerra, anche se non la evita”.

Fino al 19 dicembre Israele ed Hamas hanno osservato una tregua sponsorizzata 6 mesi fa dall’Egitto. Il cessate-il-fuoco è stato spesso violato da militanti palestinesi che hanno lanciato razzi e mortai contro cittadine israeliane; Israele ha compiuto vari raid aerei di punizione.

Dal 19 dicembre militanti palestinesi hanno lanciato almeno 60 razzi e mortai, ferendo una persona. Nel fine settimana aerei israeliani hanno lanciato un attacco uccidendo un militante.

Ban Ki-moon segretario generale Onu, ha avvertito che “un’escalation di violenza in grande scala potrebbe avere conseguenze gravi per la protezione dei civili in Israele e a Gaza, per gli aiuti alla popolazione civile di Gaza e per le prospettive politiche”.

Secondo alcuni inchieste, più del 50% degli israeliani vorrebbe la pace coi palestinesi e almeno il 74% degli abitanti di Gaza chiede che continui il cessate-il-fuoco fra Israele ed Hamas.