Nell’Orissa un pacifico Natale “blindato”
Sotto ingenti misure di sicurezza, si sono svolte senza incidenti le celebrazioni di Natale, dopo mesi di violenze anticristiane. Nel 2007 ci fu un vero Natale di martirio. Ma migliaia di cristiani hanno festeggiato Cristo nei campi profughi.

Bhubaneswar (AsiaNews/Agenzie) – Sotto strette misure di sicurezza, i cristiani hanno celebrato “senza problemi” la Messa di mezzanotte nel distretto di Kandhamal e nell’intera Orissa, dopo le gravi violenze anticristiane degli estremisti indù che da agosto hanno causato almeno 38 morti e migliaia di fuggitivi.

Mons. Raphael Cheenath, arcivescovo di Cuttack e Bhubaneswar, dice che “non è giunta notizia di problemi. Abbiamo tenuto la messa di Natale con preghiere e canti”.

Nella zona c’è da giorni uno stretto controllo di polizia con l’impiego persino di elicotteri, per evitare qualsiasi incidente, dopo la vera caccia al cristiano scatenata da estremisti indù nel Natale 2007, quando non ci fu un tempestivo intervento della polizia. In molte zone gruppi indù si sono uniti ai cristiani per i riti.

Ma grandi celebrazioni ci sono state soprattutto nei circa 10 campi del governo dove da mesi vivono almeno 10mila profughi, che non tornano a casa per paura di altre violenze. Nel Kandhamal circa l’80% dei cristiani sono fuggiti via e molte chiese sono rimaste quasi vuote. Nei campi la vita è difficile, spesso manca persino il necessario. Per la Messa di mezzanotte è stato servito un pasto speciale, per rappresentare la gioia per la nascita di Cristo.

Anche la presidentessa dell’India Patibha Devisingh Patil, “in occasione del felice evento del Natale”, ha voluto “ricordare gli insegnamenti di Gesù” e “invitare tutti a diffondere il suo messaggio universale di amore e compassione”, con particolare riguardo “alla parte svantaggiata della popolazione.”