Al via le elezioni in Bangladesh fra ingenti misure di sicurezza
Almeno 50 mila soldati e 600 mila poliziotti vigilano i seggi. Presenti anche osservatori locali e stranieri. Il bisogno di stabilità e pace per attrarre investimenti dall’estero.

Dhaka (AsiaNews/Agenzie) – Da stamane alle 8 (ora locale) milioni di bangladeshi sono in fila per partecipare alle elezioni parlamentari, dopo 2 anni di un governo di emergenza appoggiato dai militari. I 35 mila seggi elettorali sono controllati da 50 mila soldati e 600 mila poliziotti e garantiranno la sicurezza durante e dopo le elezioni. Il Paese di oltre 140 milioni di abitanti ha una storia difficile di democrazia, con governi militari, elezioni truccate, violenze politiche. Il governo di emergenza che termina in questi giorni aveva preso il potere nel gennaio 2007 cancellando le elezioni che si dovevano tenere di lì a poco a causa di violenze e di accuse reciproche di corruzione fra i due schieramenti principali. Dopo un periodo di apparente ripulitura del mondo politico, i due schieramenti si ripresentano con gli stessi capi: l’Awami League con Sheikh Hasina e il Bangladesh Nationalist Party guidato da Khaled Zia.

Per evitare manipolazioni dei voti, alle urne sono presenti 200 mila osservatori locali e 2 mila stranieri e sono state distribuite carte d’identità con la fotografia agli 81 milioni di elettori. Nelle scorse settimane il governo ha proceduto anche a pulire le liste dei votanti da oltre 11 milioni di nomi falsi.

Analisti sottolineano l’entusiasmo dei votanti, ma raffreddano le speranze nei risultati: le due candidate principali negli ultimi 15 anni si sono alternate al potere come primi ministri, ma hanno avuto poca efficacia nell’affrontare i problemi del Paese, segnato da una abissale povertà. Per attrarre investimenti stranieri il Bangladesh avrebbe bisogno di stabilità e pace.