Liu Xiaobo, di Carta 08, sorvegliato in luogo sconosciuto, contro le stesse leggi cinesi
Liu rischia di rimanere sequestrato per un anno e mezzo, senza alcuna accusa e senza processo. Crescono le adesioni (almeno 5 mila) alla Carta 08 per trasformare la Cina in un Paese che difende i diritti umani.

Pechino (AsiaNews/Chrd) – L’intellettuale Liu Xiaobo, fra i primi firmatari di Carta 08, continua ad essere detenuto in un luogo sconosciuto e soggetto a “residenza sorvegliata”, in violazione alle stesse leggi cinesi.

Liu è detenuto dall’8 dicembre scorso, da quando lui e altri 300 intellettuali, accademici, attivisti hanno reso pubblico un documento in cui, senza sfidare il potere del Partito comunista, esigono l’attuazione di tutti i diritti umani che la Cina ha sottoscritto nelle convenzioni Onu.

Ieri la polizia ha permesso alla moglie di Liu, Liu Xia, di vedere il marito a Xiaotangshan, nel distretto di Changping, vicino a Pechino. Liu Xia ha dichiarato di aver trovato il marito in salute e tranquillo. La pubblica sicurezza continua comunque a mantenere Liu Xiaobo in “residenza sorvegliata” in un luogo sconosciuto. La polizia non ha nemmeno detto ai Liu il crimine per cui il firmatario di Carta 08 è detenuto, né la durata dell’arresto.

“Residenza sorvegliata” (in cinese: jinshi juzhu) è una forma di detenzione prima di un processo. Ma secondo l’articolo 57 del codice penale cinese, un incriminato è soggetto a residenza sorvegliata a casa sua o in un luogo designato se egli non ha residenza permanente. Liu è residente di Pechino. Tenerlo in un luogo sconosciuto viola la stessa legge cinese.

L’art. 58 dello stesso codice penale pone a 6 mesi il limite della residenza sorvegliata. Ma la pubblica sicurezza, il procuratore, la corte possono imporre la residenza sorvegliata allo stesso individuo in modo consecutivo. Ciò significa che Liu rischia di essere sequestrato per un anno e mezzo senza alcuna accusa o processo.

Il governo cinese sta lottando come un disperato contro la diffusione di Carta 08, cancellandola dai siti internet e arrestando i firmatari. Ma le adesioni al programma di trasformazione della Cina in Paese che difende i diritti umani aumentano ogni giorno. Ad oggi vi sono almeno 5 mila sottoscrittori.