Andrà in appello la condanna degli otto cattolici di Thai Ha
La Corte di Hanoi ha accolto la richiesta di riesaminare il caso. Sebene la sentenza contro di loro sia stata mie, i condannati vogliono che sia riconosciuta la loro innocenza. A farli decidere anche le falsità scritte sul processo dai media statali.
Hanoi (AsiaNews) – Andrà alla Corte d’appello il caso degli otto cattolici condannati in prima istanza per la vicenda della parrocchia di Thai Ha, (nella foto, una veglia di preghiera) ad Hanoi. L’8 gennaio, infatti, la Corte, con decisione 50/HSPT, ha accettato di esaminare il loro caso. La data dell’udienza sarà fissata entro i prossimi due mesi.
 
L’appello è stato frapposto contro un ingiusto verdetto prronunciato contro gli otto catolici per il loro ruolo che l’accusa ha descritto al Tribunale del popolo di Ba Dinh come “condotta disordinata” e “danneggiamento di proprietà statali”, senza permettere alla difesa di presentare qualsiasi prova.
 
Sebbene la condanna sia stata sorprendentemente lieve - 12-17 mesi, senza ammonimento amministrativo – gli imputati non vi vogliono vedere una clemenza senza precedenti – grazie all’attenzione mondiale colla quale il processo è stato seguito – ma vogliono semplicemnete la verità e l’assoluzione dalle accuse. L’appello è il prossimo, e finale, passo per realizzare tale obiettivo.
 
Un altro fattore che ha contribuito alla decisione di ricorrere in appello sono state le falsità diffuse dai media statali durante e dopo il processo. Accusati e testimoni hanno riferito che tutti gli imputati si diciararono non colpevoli davanti al tribunale. Ma i media statali, in particolare il New Hanoi News e Vietnam Television 1 deliberatamente hanno riportato che “tutti gli imputatti hanno ammesso la loro colpevolezza, riconoscendo che hanno compiuto azioni negative in violazione della legge”. Contro questa pratica, ci sono ora due denunce contro entrambi i media, per mostrare a tutto il mondo come sono veramente immorali e non credibili i media statali.