Bangkok, Settimana per l'unità dei cristiani, contributo all’unità del Paese
di Weena Kowitwanij
La prima celebrazione della Settimana in Thailandia risale a 44 anni fa. Il dialogo tra la diverse confessioni cresce e si sviluppa anche attraverso opere comuni a favore di giovani, poveri e ammalati.
Bangkok (AsiaNews) - “Cinque anni fa eravamo quasi in 200 a partecipare, oggi siamo più di mille”. Mons. Joseph Chusak Sirisut, vescovo di Nakhon Ratchasima e presidente della Commissione cattolica per l’unità dei cristiani, fotografa così il successo in Thailandia della settimana dedicata al dialogo ecumenico.
 
Nel Paese asiatico, a stragrande maggioranza buddista, i cristiani rappresentano solo l’1% dei 63milioni di abitanti. Sono cattolici, protestanti, battisti e avventisti del settimo giorno. Alla cerimonia di apertura della Settimana per l’unità dei cristiani, svoltasi il 18 gennaio nella chiesa cattolica di St. Louis, hanno partecipato rappresentanti e fedeli di tutte e cinque le confessioni riconosciute dal dipartimento degli affari religiosi. Mons. Sirisut rivolgendosi a loro ha chiesto: “Perché noi che siamo chiamati cristiani non siamo capaci di cooperare con la benedizione di Dio? La preghiera allo stesso Dio è il principale obiettivo della Settimana. Altri benefici derivano dalla più stretta amicizia assicurata dalla mutua cooperazione attraverso le differenti organizzazioni a noi legate”.
 
Il reverendo Virat Koydul, rappresentante della Chiesa di Cristo, ha ricordato che la Settimana per l’unità dei cristiani si svolge in Thailandia da ormai da 44 anni, da quando cioè cattolici e protestanti cominciarono a celebrarla nel Paese.  “Oggi i frutti della preghiera si sono estesi, come testimonia la partecipazione delle tre principali denominazioni religiose a iniziative nelle principali città come Cheingmai e Bangkok”.
 
Secondo il rappresentante dei protestanti, lo sviluppo dell’iniziativa indica anche la strada offerta ai cristiani per contribuire al bene della società: “Se costruiremo un’autentica armonia tra noi, in futuro potremo essere capaci di promuovere l’unità con le diverse fedi religiose che porterà alla vera pace nella società”.  
 
Il tema scelto per la 101^ edizione della Settimana in tutto il mondo è “Saranno unite nella tua mano”, tratto dal libro del profeta Ezechiele. Ad esso hanno fatto riferimento i rappresentanti delle comunità cattolica e protestante nell’indicare le iniziative comuni già in atto e quelle auspicabili per il futuro.
 
Mons. Sirisut ha ricordato a questo proposito l’impegno dell’arcivescovo di Bangkok, il card. Michael Michai Kitbunchu, per la modifica dello statuto delle confessioni religiose nel Paese. Il vescovo ha citato poi l’attività dei Christian Youth Camp, che da sei anni vengono organizzati insieme da cattolici e protestanti, come esempio del dialogo tra le diverse confessioni.
 
Il reverendo Koydul ha posto l’accento sulla comune opera di aiuto a poveri ed ammalati e ricordato che gli organizzatori hanno deciso di cogliere l’occasione della Settimana di preghiera per raccogliere fondi da destinare all’aiuto dei malati di HIV.