Influenza aviaria: l'Oms esclude che in Cina sia in atto un’epidemia
Il 5° morto in meno di un mese ha suscitato allarme. Ma l’Organizzazione Mondiale per la Sanità dice che ciò rientra nelle previsioni e non ci sono indizi d’epidemia.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) assicura che “non ci sono prove evidenti” di un’epidemia di influenza aviaria in Cina, dopo che 2 giorni fa è morta per il contagio la quinta persona in gennaio.

Il 26 gennaio in ospedale a Yulin (Guangxi, al confine col Vietnam) è morto un giovane di 18 anni, portando a 5 i morti del 2009 dopo che nell’intero 2008 sono stati solo 3. Intanto nel Guizhou un giovane di 29 anni è ricoverato in ospedale molto malato, dopo avere avuto contatti con polli vivi in un mercato.

Ma Peter Cordingley, portavoce Oms per la regione Pacifico, ripete che “quanto vediamo rientra nelle nostre previsioni… Ma sono stati casi sporadici e lontani tra loro. Non ci sono prove di un’epidemia”. Anche se ha raccomandato la massima attenzione durante le feste per il Nuovo Anno Lunare, quando si spostano decine di milioni di persone e c’è gran consumo di pollame.

Intanto dal 16 gennaio la Malaysia ha proibito l’importazione di pollame cinese, per la ragione ufficiale che le ditte importatrici hanno scorte sufficienti per 3 mesi.

Dal 2003 il virus H5N1 ha ucciso 25 persone in Cina; le morti avvengono soprattutto nei primi 2 mesi dell’anno quando c’è il massimo freddo invernale.