Pyongyang pronta a sperimentare un nuovo missile a testata nucleare
È un missile balistico capace di contenere fino a 500 chili di testate nucleari e in grado di colpire le coste occidentali degli Stati Uniti. Il missile è stato collaudato nel luglio 2006 con esiti fallimentari. Un sondaggio rivela che il 68,4% dei sud-coreani sostiene il presidente Lee: sì agli aiuti al Nord, solo se Pyongyang smantella il programma nucleare.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – La Corea del Nord si prepara a lanciare un missile a lunga gittata capace di trasportare testate nucleari. Lo rivelano fonti ufficiali sud-coreane, secondo le quali un treno che trasporta un grande oggetto di forma cilindrica è stato individuato di recente dalle agenzie di intelligence degli Stati Uniti e della Corea del Sud.

Secondo i primi rapporti di tratta del missile Taepodong-2, in grado di colpire l’Alaska e la costa occidentale degli Stati Uniti; esso può contenere fino a 500 chili di testate nucleari. La fase di sperimentazione dovrebbe essere completata entro un mese o due. Fonti dell’intelligence del Giappone confermano che il lancio è “imminente”. Il 5 luglio del 2006 la Corea del Nord aveva tentato il lancio della medesima testata atomica, con esiti fallimentari: il missile era esploso 40 secondi dopo il lancio. 

La notizia del test missilistico acuisce la tensione nella penisola coreana: nei giorni scorsi Pyongyang ha annunciato di aver cancellato tutti gli accordi politici e militari con il Sud, colpevole di promuovere una politica “ostile” e mirata al “confronto”, e non esclude l’ipotesi di una guerra dagli esiti “incontrollabili”. La Corea del Sud cerca una via diplomatica per risolvere la crisi, ma non recede di un passo sulla questione nucleare, dalla quale fa dipendere l’invio di aiuti e di sostegni economici al Nord.

La politica del presidente sud-coreano Lee Myung-bak è sostenuta da oltre i due terzi dei cittadini sud-coreani, secondo i quali è doveroso aiutare il Nord a condizione che questi rinunci al programma atomico. I risultati emergono da un recente sondaggio condotto dal Korea Economic Research Institute su un campione di 800 cittadini maggiorenni e pubblicato ieri dall’agenzia sud-coreana Yonhap News. La ricerca rivela che il 68,4% degli interpellati è d’accordo con il presidente Lee; il 27,2% si dice contrario alla linea dura decisa dal governo.