Possibili dimissioni di Jiang Zemin: un nuovo inizio per la Cina?

Pechino (AsiaNews/SCMP) – Alla sessione plenaria del Comitato centrale del Partito comunista cinese, prevista dal 16 al 19 settembre, Jiang Zemin potrebbe ritirarsi dalla carica di presidente della Commissione militare centrale. La notizia diffusa ieri da Xinhua, precisa che in questa occasione Jiang potrebbe passare il comando militare al presidente Hu Jintao.

Intanto un incontro del Politburo presieduto da Hu, ha stabilito il programma ufficiale della sessione del Comitato centrale: come modernizzare e potenziare il potere del Partito comunista. Citando una fonte anonima all'interno del partito, la Xinhua ha detto che "la situazione internazionale sta cambiando in modo decisivo e le riforme e lo sviluppo nel nostro Paese sono ad un punto critico. Il partito ha bisogno di fissare nuovi obiettivi".

Pur in mancanza di dichiarazioni ufficiali, molti analisti pensano che l'agenda dei lavori verrà accantonata per discutere il passaggio di potere in ambito militare. Già da diverse settimane i media stranieri hanno ipotizzato che Jiang Zemin si sarebbe presto dimesso dai vertici dell'apparato militare. Il New York Times ha reso noto che Jiang è favorevole alla rinuncia della carica, ma non è ancora chiaro se egli si ritirerà di sua iniziativa e durante la sessione plenaria della prossima settimana. Altre fonti anonime affermano che Jiang ha previsto due ipotesi: che gli sia chiesto di restare o che gli venga offerto un altro incarico di rilievo.

Dal 2003 Hu è presidente del partito e vice-presidente della commissione militare. Con le dimissioni di Jiang, Hu diventerebbe il leader assoluto del Paese. Infatti, nelle sue mani si concentrerebbero il potere politico, la guida nel partito e il controllo dell'esercito. Secondo vari analisti, questo cambio potrebbe significare un nuovo inizio per la Cina. Hu adotterebbe una politica più aperta alle riforme e meno dura nella gestione di questioni interne, come i rapporti con Hong Kong e Taiwan.