Mosca ha difficoltà a mantenere un ruolo “egemone” nell’Asia Centrale
Per riavvicinarsi all’Uzbekistan e al suo gas, la Russia rischia di deludere le esigenze di Tagikistan e Kirghizistan. I tre Stati discutono per l’utilizzo delle risorse idriche e attendono di vedere che posizione prenderà Mosca.

Taskent (AsiaNews/Agenzie) – I forti contrasti tra gli Stati dell’Asia centrale costringono la Russia a prendere posizione, suscitando malumori.

Mosca vuole migliorare i rapporti con l’Uzbekistan, del quale non ha “digerito” una recente posizione troppo filo-occidentale. Dopo che l’Unione europea nel novembre 2008 ha tolto le sanzioni istituite dal 2005 per il massacro dei civili a Andijan, Tashkent ha di fatto autorizzato gli aerei Usa a utilizzare la base di Termez per le operazioni in Afghanistan e potrebbe consentire a Washington di tornare nella base Karshi-Khanabad. Soprattutto, la Russia vuole mantenere il monopolio del gas uzbeko ed impedire che il Paese partecipi all’oleodotto europeo Nabucco.

Per sottolineare la ripresa di ottimi rapporti, dopo il viaggio a Tashkent del presidente russo Dmitry Medvedev (22-24 gennaio), il presidente uzbeko Islam Karimov ha dichiarato che il Paese vuole esportare tutto il suo gas in Russia (16 miliardi di metri cubi per il 2009) e sostiene la modernizzazione dei gasdotti tra l’Asia centrale e la Russia (che trasportano anche il gas turkmeno). A sua volta Medvedev ha confermato che pagherà questo gas al prezzo di mercato (che si prevede per il primo trimestre 2009 pari a 300 dollari per mille metri cubi).

Mevdevev ha anche detto che non sosterrà impianti idroelettrici che non considerino gli interessi di tutti gli Stati della regione. Ma questo ha suscitato allarme nel Tagikistan, che sta costruendo l’impianto idroelettrico di Rogun sul fiume Amu-Darya, e nel Kirghizistan che realizza l’impianto di Kambar-Ata sul fiume Syr-Darya.

Per questi impianti c’è polemica, poiché l’Uzbekistan ritiene che tolgano importanti risorse idriche alle sue coltivazioni, a valle di questi due Paesi. A loro volta i due Stati da tempo criticano l’Uzbekistan perché vende loro il gas a prezzi eccessivi. Tagikistan e Kirghizistan considerano questi impianti idroelettrici essenziali per la loro indipendenza energetica.

In precedenza Mosca ha sostenuto questi impianti. Tra l’altro, ha promesso al Kirghizistan finanziamenti per 2 miliardi di dollari, di cui 1,7 miliardi sono destinati proprio al settore idroelettrico.

In risposta, il ministro tagiko per gli Esteri ha detto che “non capisce” le dichiarazione di Medvedev. Mentre la stampa kirghiza ha accusato Mosca di “tradimento”. Ora tutti attendono di vedere cosa la Russia farà davvero.