Premier nepalese invita i guerriglieri maoisti a collaborare “con onestà” per la pace
di Kalpit Parajuli
Prachanda chiarisce che il partito non ha più autorità sull’Esercito popolare di liberazione e auspica “onestà e sincerità” nel processo di pace nel Paese. Egli conferma il percorso di integrazione nelle forze armate e chiede di “combattere la reazione”.

Kathmandu (AsiaNews) – Il premier nepalese Prachanda chiarisce che il partito comunista-maoista non ha più alcuna autorità sull’Esercito popolare di liberazione (Pla, un tempo l’ala armata del partito) e lancia un invito ai combattenti – che ha guidato per anni nella lotta contro la monarchia – perché siano “onesti e sinceri” nel cammino di pace del Paese. 

“Chiedo a tutti i membri dell’Esercito popolare di liberazione (Pla) e ai suoi comandanti di essere onesti e sinceri nel processo di pace del Paese” afferma il premier, il quale ribadisce che “il Partito comunista-maoista del Nepal non ha nessuna autorità sul Pla. Tutta la responsabilità per l’integrazione e la riabilitazione [della guerriglia] nell’esercito spetta al governo”.

In occasione dei festeggiamenti per il 14mo anniversario della Guerra del popolo e dell’ottavo anniversario dalla fondazione dell’esercito rivoluzionario – celebrati ieri a Nawalparashi, distretto nell’ovest del Paese – Prachanda ha chiesto alle milizie maoiste di tenersi pronte a “combattere forze che stanno cercando di disarcionare i maoisti dal governo”. Il premier ha inoltre ricordato gli sforzi compiuti per “integrare l’esercito maoista nelle forze armate del Paese”, ribadito la volontà di “elaborare una Costituzione nei tempi previsti” e portare a termine “il processo di pace”. “Forze reazionarie vogliono impedirci di raggiungere i nostri scopi – conclude. Noi siamo pronti a sacrificare le nostre vite a Balautar [la sede del governo, ndr] al servizio del popolo, non ci piegheremo mai”.

Ieri si è conclusa la due giorni di visita di Richard Boucher in Nepal. Il sottosegretario statunitense per gli Affari dell’Asia centrale e meridionale ha promesso di adoperarsi per la “rimozione dei maoisti nepalesi dalla lista nera del terrorismo”, senza specificarne i tempi. Egli assicura però che Washington segue “con molta attenzione” la vicenda.