Il governo blocca la ricostruzione di una chiesa in Orissa
di Nirmala Carvalho
La chiesa stava per essere trasformata in tempio indù. Le autorità ne hanno fermato la costruzione, ma non danno il permesso ai cattolici di ricostruire l’edificio per motivi “legali”.

 

Bhubaneshwar (AsiaNews) – La chiesa di Batticola, distrutta dagli estremisti indù e sostituita con un tempio,non può essere ricostruita: il governo non dà il permesso perché la comunità cristiana non ha il documento di proprietà.

 

Solo pochi giorni fa alcune agenzie hanno riportato che il governo dell’Orissa aveva fermato la costruzione di un tempio indù sulle rovine dell’edificio, nel distretto di Kandhamal, raso al suolo e bruciato nell’agosto scorso, all’inizio del pogrom contro i cristiani.

Fonti locali affermano però ad AsiaNews che la notizia sul fermo dato agli estremisti indù “non ci rende felici perché le autorità non ci premettono di ricostruire la chiesa nello stesso luogo. Il governo esige che la diocesi mostri

Il documento di proprietà del luogo. Così abbiamo fatto una denuncia e vedremo quando andremo in tribunale”.

La chiesa di Batticola è stata costruita su un terreno acquistato a nome di un sacerdote tribale, che ora è morto. Siccome non vi è evidenza che tale proprietà sia stata passata ad altri, il governo mette in crisi la legalità dello stesso edificio.

Un sacerdote che è stato parroco a Batticola per alcuni anni, spiega: “La comunità cattolica a Batticola è una minoranza molto piccola, nata intorno al 1975. Allora, un sacerdote tribale, p. Joseph Pradhan, ha comprato a suo nome un pezzo di terra e vi ha costruito la chiesa. Tutto ciò è legale e la chiesa di Batticola ha lo stesso status di altri edifici religiosi non cristiani, tutti usati per il bisogno degli abitanti del villaggio, i cui terreni sono acquistati da singoli e poi trasferiti alla comunità”.

“Nel ’95 alla cappella si è aggiunto un dispensario e si sono poste le fondamenta di una chiesa più grande. La cosa ha cominciato a non piacere agli estremisti indù che impugnando armi hanno minacciato a più riprese il sacerdote di allora, p. Norbert Nayak. Hanno anche vandalizzato il cimitero vicino, distruggendo tutte le croci. Alla fine il sacerdote ha dovuto abbandonare il luogo e la parrocchia è stata chiusa.

Nel ’98 altri sacerdoti hanno tentato di riaprirla e a vivere a Batticola. Ma nel 2000 ci è stato il tentativo di distruggerla sempre da parte di giovani estremisti indù.

Secondo Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians, Batticola è un obbiettivo privilegiato della campagna anti-cristiana. “Lo scorso ottobre – ricorda– i radicali indù hanno diffuso la falsa notizia secondo cui a Batticola vi era stato un incontro per decidere la morte dello swami Laxamananda Saraswati”. La morte dello Swami, il 23 agosto scorso, è stata la scintilla che ha fatto esplodere la serie di attacchi che hanno ucciso almeno 500 persone, distrutto migliaia di case, bruciate centinaia di chiese e fatti fuggire oltre 50 mila fedeli.