Pyongyang cerca “amicizie” in Cina. Seoul non esclude la chiusura di Kaesong
Oggi il premier Kim Yong-il è a Pechino per una cinque giorni di vista ufficiale. Al centro dei colloqui accordi economici e commerciali. Pyongyang riapre i confini con il Sud; il governo sud-coreano annuncia la possibile chiusura del complesso industriale.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Il premier nord-coreano Kim Yong-il è a Pechino per cinque giorni in vista ufficiale, in occasione del 60° anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Alla vigilia del viaggio egli ha lodato la Cina quale “baluardo della stabilità regionale”.

Il viaggio di Kim Yong-il, omonimo ma senza legami di parentela con il “caro leader” Kim Jong-il, intende “rafforzare l’amicizia” fra le due nazioni. Esso segna anche la volontà di Pechino di mantenere rapporti con il regime comunista nord-coreano, isolato dalla comunità internazionale per il programma nucleare.  Al centro della visita vi sono accordi economici, commerciali e progetti industriali. Poco probabile, invece, che si parli della questione nucleare, che Pechino rimanda al tavolo dei negoziati a Sei.

Pyongyang ha anche disposto la riapertura dei confini con la Corea del Sud, per permettere il transito di merci e lavoratori nel complesso industriale inter-coreano di Kaesong. Fonti anonime dell’ufficio di presidenza sud-coreano annunciano però la “possibile chiusura temporanea del complesso”, in risposta ai continui ricatti che arrivano dal Nord.

La scorsa settimana il governo comunista aveva bloccato le frontiere in risposta alle annuali esercitazioni congiunte fra gli eserciti statunitense e sud-coreano. Una tradizione consolidata da anni, utilizzata come pretesto dal Nord per acuire la tensione fra le due Coree. Nonostante le ripetute minacce, sembra poco probabile che Pyongyang voglia la chiusura del complesso industriale di Kaesong, il quale garantisce un fatturato annuale di 250 milioni di dollari.