L’Azerbaigian vota per permettere ad Aliyev la presidenza a vita
Alle urne modifiche costituzionali che tolgono il limite di due mandati per il presidente dello Stato. Critiche le opposizioni, che boicottano il voto. Ma Aliyev si presenta forte del consenso popolare, anche grazie alla rapida crescita economica del Paese.

Baku (AsiaNews/Agenzie) – L’Azerbaigian vota oggi il referendum costituzionale per togliere l’attuale limite di due mandati consecutivi per il presidente della Repubblica.

Il referendum propone 41 emendamenti a 29 articoli della Costituzione, ma quello più importante appare quello che permetterebbe al presidente Ilham Aliyev di partecipare alle elezioni del 2013.

L’opposizione protesta che senza questo limite Aliyev potrebbe continuare ad essere presidente per l’intera vita e ha invitato a boicottare il voto.

Aliyev ha vinto le elezioni dell’ottobre 2008 con l’89% dei voti al ballottaggio, anche se le opposizioni le hanno boicottate per presunti brogli. Ci sono pochi dubbi sul risultato del voto, anche perché per la validità del referendum basta che abbiano votato il 25% dei 4,9 milioni aventi diritto.

Il referendum è stato proposto dal Partito Yeni Azerbaijan che è il maggiore sostenitore del presidente.

Nel 2003 Ilham Aliyev è succeduto al padre Heydar Aliyev già presidente dal 1993 al 2003 e leader nel periodo sovietico dal 1969 al 1982. Durante il suo governo, il Paese ha visto una rapida crescita economica (+20% medio annuo del Prodotto interno lordo dal 2003 al 2007), soprattutto grazie al petrolio e al gas estratti dal Mar Caspio. Grazie a questa crescita il presidente è apprezzato da gran parte della popolazione.

Ma l’opposizione e gli attivisti per i diritti umani accusano che di tali ricchezze beneficia anzitutto il gruppo al potere e che è in atto una progressiva restrizione della democrazia e della libertà dei media. Le modifiche costituzionali prevedono anche nuovi limiti per l’attività dei media (quali il divieto di “seguire, filmare, fotografare o registrare qualcuno” senza il suo permesso) che sono state molto criticate da giornalisti e gruppi per i diritti umani.

Analisti hanno anche criticato il referendum per la scarsità di informazioni e di dibattito pubblico che lo hanno preceduto, anche quale conseguenza dei gravi limiti imposti alla libertà di parola, stampa e riunione, in una campagna preparatoria durata appena 28 giorni.

E’ pure critica la Commissione di Venezia, organo consultivo per il Consiglio d’Europa in materia costituzionale, secondo cui l’eliminazione del limite dei 2 mandati presidenziali può essere “un serio ostacolo per il cammino dell’Azerbaigian verso il consolidamento della democrazia”.

Elnur Aslanov, capo del presidenziale Dipartimento di Analisi politica e informazione, risponde che “l’opposizione non ha opinioni alternative o valide posizioni riguardo al referendum. Per questo lo boicotta”.

Di recente il Paese ha assunto una crescente importanza militare. Con il Kirghizistan che ha deciso di chiudere la base aerea Usa e il rischio di attentati dei talebani sui convogli che passano per il Pakistan, dall’Azerbaigian possono partire rifornimenti per l’Afghanistan attraverso il Mar Caspio. Fonti militari Usa parlano di spedire 30mila container ogni mese in Afghanistan.