Papa: un approccio etico allo sviluppo è necessario per i Paesi, sviluppati e non
Incontrando in Angola le autorità civili e i diplomatici, Benedetto XVI tratteggia le caratteristiche di "ogni civile democrazia”: rispetto dei diritti umani, magistratura indipendente, comunicazione sociale libera, onestà nell’amministrazione. “Quanto amara è l'ironia di coloro che promuovono l'aborto tra le cure della salute ‘materna’!”.
Luanda (AsiaNews) - Questioni come il cambiamento climatico, gli impegni presi a Doha e l’impegno dei Paesi sviluppati a destinare lo 0,7 del Prodotto interno lordo allo sviluppo evidenziano la responsabilità della comunità internazionale a coordinare i propri sforzi per promuover il progresso. Tutto ciò si inquadra nella generale necessità di un “approccio etico allo sviluppo” che Benedetto XVI aveva affermato nel messaggio per la Giornata della pace di quest’anno e che è tornato a riaffermare oggi pomeriggio a Luanda, in Angola, nel corso dell’incontro con il presidente della Repubblica, José Eduardo dos Santos, le autorità del Paese e il corpo diplomatico qui accreditato.
 
L’Angola, uscita da 27 anni di guerra civile, sta faticosamente cercando di far “mettere radici” alla pace, attraverso un cammino di riconciliazione nazionale e di ricostruzione che il Papa ha apertamente lodato. E’ una “speranza” che ha il sostegno di enti e agenzie internazionali, ma che, nelle parole di Benedetto XVI, passa soprattutto per un “un cuore integro, magnanimo e compassionevole”. Così, si potrà “ trasformare questo Continente, liberando il vostro popolo dal flagello dell’avidità, della violenza e del disordine, guidandolo sul sentiero segnato dai principi indispensabili ad ogni moderna civile democrazia: il rispetto e la promozione dei diritti umani, un governo trasparente, una magistratura indipendente, una comunicazione sociale libera, un'onesta amministrazione pubblica, una rete di scuole e di ospedali funzionanti in modo adeguato, e la ferma determinazione, radicata nella conversione dei cuori, di stroncare una volta per tutte la corruzione”.
 
E’ “l’approccio etico allo sviluppo”. “Più che semplici programmi e protocolli le persone di questo continente stanno giustamente chiedendo una conversione profondamente convinta e durevole dei cuori alla fraternità. La loro richiesta a quanti servono nella politica, nella amministrazione pubblica, nelle agenzie internazionali e nelle compagnie multinazionali è soprattutto questa: stateci accanto in modo veramente umano; accompagnate noi, le nostre famiglie, le nostre comunità!”.
 
E, a proposito delle famiglie, tradizionale fondamento della società africana, “anche qui numerose pressioni si abbattono sulle famiglie: ansia e umiliazione causate dalla povertà, disoccupazione, malattia, esilio, per menzionarne solo alcune. Particolarmente sconvolgente è il giogo opprimente della discriminazione sulle donne e ragazze, senza parlare della innominabile pratica della violenza e dello sfruttamento sessuale che causa loro tante umiliazioni e traumi. Devo anche riferire un'ulteriore area di grave preoccupazione: le politiche di coloro che, col miraggio di far avanzare 1’‘edificio sociale’, minacciano le sue stesse fondamenta. Quanto amara è l'ironia di coloro che promuovono l'aborto tra le cure della salute ‘materna’! Quanto sconcertante la tesi di coloro secondo i quali la soppressione della vita sarebbe una questione di salute riproduttiva (cfr Protocollo di Maputo, art. 14)!”
 
Per parte sua, la Chiesa sarà sempre “accanto ai più poveri di questo continente. Posso assicurarvi che essa, attraverso iniziative diocesane e innumerevoli opere educative, sanitarie e sociali dei diversi Ordini religiosi, programmi di sviluppo delle Caritas e di altre organizzazioni, continuerà a fare tutto ciò che le è possibile per sostenere le famiglie – comprese quelle colpite dai tragici effetti dell'AIDS – e per promuovere l’uguale dignità di donne e uomini sulla base di un'armoniosa complementarità. Il cammino spirituale del cristiano è quello della quotidiana conversione; a questo la Chiesa invita tutti i leaders dell’umanità, affinché essa possa seguire i sentieri della verità, dell'integrità, del rispetto e della solidarietà”.