Orissa, ucciso giovane cristiano. Per la polizia è un “incidente”
di Nirmala Carvalho
Il giovane è stato investito da un trattore mentre camminava al margine della strada. Attivista denuncia la pratica di “omicidi mirati”, mascherati come incidenti stradali. Partito fondamentalista indù candida per le elezioni amministrative uno dei leader del pogrom anti-cristiano.
Bhubaneshwar (AsiaNews) – Gunjan Digal, giovane cristiano di 23 anni, è stato ucciso da un trattore che lo ha investito ai margini della strada a Gungibadi, villaggio nel distretto di Kandhamal. La polizia lo ha archiviato come “incidente”; un attivista cristiano denuncia invece l’ennesimo caso di “omicidio mirato” ai danni della comunità cristiana in Orissa.
 
Il fatto è avvenuto il 30 marzo scorso e per la polizia della stazione di Saranghar si tratta di un banale “incidente” di strada. “Non crediamo nella maniera più assoluta che la morte del giovane Gunjan – riferisce Sajan K George – presidente del Global Council of Indian Christians – possa essere definita puramente casuale. La fede del ragazzo era nota nel villaggio, nel quale vi sono solamente 21 famiglie cristiane”. L’attivista riferisce che le famiglie vivono in condizioni di miseria, trovano riparo sotto tende di plastica e “solo domenica 29 marzo, dopo quasi 10 mesi, esse hanno potuto celebrare una messa alla quale hanno partecipato una cinquantina di persone”.
 
Testimoni oculari presenti sulla scena al momento dell’incidente confermano che si è trattato di un “omicidio premeditato”: Gunjan Digal camminava al margine della strada e vi era un ampio spazio per il passaggio del trattore. L’autista, la cui identità è sconosciuta, ha invece diretto il mezzo nel punto in cui sopraggiungeva il giovane, uccidendolo sul colpo. Il cadavere è ora a disposizione della polizia che ne ha disposto l’autopsia.
 
“I cristiani sono obiettivo di sequestri e omicidi – accusa Sajan K George – come nel caso di Hrudananda Nayak, ucciso dai fondamentalisti indù nel febbraio scorso; nella maggior parte dei casi gli assassini non vengono nemmeno puniti”. L’attivista riferisce che la situazione in Orissa si fa sempre più grave: Manoj Pradhan, una delle menti del pogrom contro i cristiani, è candidato nelle file del Bjp [il Bharatiya Janata Party, partito legato al fondamentalismo indù] per il seggio elettorale di G Udayagiri, nel distretto di Kandhamal.
 
Il leader estremista indù è rinchiuso nel carcere cittadino; a suo carico la polizia ha aperto dieci fascicoli di inchiesta, in sette dei quali è iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio.