L’Onu e il mondo in solidarietà con i terremotati dell’Abruzzo
Messaggi di cordoglio e offerte di aiuto da tutto il mondo. Il sisma in Abruzzo simile a quello di Yogyakarta (Indonesia) del 2006, che fece 5 mila vittime. Il nuovo bilancio provvisorio: 179 morti, 34 dispersi, 1500 feriti, 17 mila sfollati. Messaggio del card. Angelo Bagnasco, presidente Cei. L’impegno della Caritas italiana.

Roma (AsiaNews/Agenzie) – Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon ha espresso il suo dolore per la perdita di tante vite umane nel terremoto che ha colpito l’Italia centrale e soprattutto la provincia dell’Aquila. Nella giornata di ieri sono giunte in Italia i messaggi di solidarietà e di offerte di aiuto da parte di vari Paesi: Albania, Russia, Unione europea, Azerbaijian, Iran, Ucraina, Libano, Israele, Giordania, Egitto, Tunisia, Kuwait, Giappone… In Turchia, i presidenti Barack Obama degli Stati Uniti e Abdullah Gul, della Turchia, hanno offerto le loro condoglianze.

A l’Aquila vivono 150 filippini immigrati. Nessuno di loro è stato ucciso, ma vi sono diversi che hanno perduto la casa. Anch’essi sono presi in cura dalla Protezione civile.

Messaggi di cordoglio sono giunti alla redazione di AsiaNews dalla Cina, dallo Sri Lanka e dall’Indonesia, un Paese asiatico a forte attività sismica. Secondo studiosi, la magnitudo del terremoto in Abruzzo è pari a quello di Giava nel maggio 2006, che portò alla morte di oltre 5 mila persone nella provincia di Yogyakarta .

Intanto, in Abruzzo, le squadre di soccorso continuano in modo ininterrotto a lavorare fra le macerie per cercare vite umane. La notte scorsa una ragazza di 24 anni è stata tratta in salvo viva a quasi 24 ore dal sisma.

Il nuovo bilancio delle vittime è di 179 morti, di cui 40 ancora da identificare. Vi sono ancora 34 dispersi e circa 1500 feriti. Il numero degli sfollati dovrebbe essere sui 17 mila.

Il presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Angelo Bagnasco, ha diramato un messaggio di solidarietà per le vittime del terremoto: “Sgomenti per la catastrofe del terremoto che ha colpito L’Aquila e numerosi centri dell’Abruzzo, vogliamo far giungere la nostra vicinanza alle popolazioni coinvolte in questo drammatico evento. Mentre ci raccogliamo in preghiera per tutte le vittime, auspichiamo che la rete delle parrocchie, degli istituti religiosi e delle aggregazioni laicali contribuisca ad alleviare le difficili condizioni in cui migliaia di persone sono costrette a vivere. Ci auguriamo che la generosità di tanti lenisca il dolore fisico e la sofferenza morale di chi ha visto in un attimo distruggere i sacrifici e le fatiche di una vita. La Pasqua ormai vicina, di passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, sia per tutti segno di speranza e sorgente di carità”.

La Caritas italiana ha lanciato una sottoscrizione per gli aiuti di emergenza alle popolazioni terremotate. Anche altre Caritas nazionali hanno offerto il loro aiuto.