Corea del Nord, sale la tensione sul programma nucleare
Pyongyang espelle gli ispettori delle Nazioni Unite e abbandona i colloqui a sei. La comunità internazionale chiede il ritorno al tavolo delle trattative. Analisti giudicano le minacce un tentativo per ottenere nuove concessioni economiche.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Resta alta la tensione fra la Corea del Nord e la comunità internazionale, dopo la decisione di Pyongyang di espellere gli ispettori delle Nazioni Unite e abbandonare i colloqui a sei sul nucleare. Il regime comunista minaccia di riaccendere i reattori e proseguire nel programma nucleare.
 
Gli Stati Uniti condannano le “minacce provocatorie” del regime nord-coreano, definendole “un passo nella direzione sbagliata”. Washington si unisce a Cina, Russia, Giappone e altre nazioni rinnovando l’invito a Pyongyang perché ritorni al tavolo delle trattative. La Corea del Nord definisce “ingiusta” la posizione, perché viola il diritto internazionale ed è un “insopportabile insulto”, che sminuisce il popolo coreano.
 
La tensione fra la Corea del Nord e la comunità internazionale si è acuita negli ultimi giorni, dopo l’esperimento missilistico effettuato da Pyongyang il 5 aprile scorso: il regime comunista ha sempre parlato di un satellite per le telecomunicazioni spaziali; Stati Uniti e Giappone sono convinti si sia trattato di un test – fallito – per spedire in orbita un vettore balistico capace di contenere testate nucleari.
 
Analisti internazionali definiscono la dura presa di posizione di Pyongyang un tentativo di mettere alle strette l’amministrazione Usa che, con il presidente Barack Obama, sembra prediligere la politica del dialogo; il Nord preme per ottenere nuove concessioni economiche. La popolazione nord-coreana, infatti, continua a patire fame, stenti e i bambini vengono sfruttati come “forza lavoro”.