Il papa fra i terremotati di Abruzzo il 28 aprile
Benedetto XVI si recherà in elicottero e visiterà Onna, distrutta completamente dal terremoto e poi la casa dello studente e la basilica di Collemaggio. La preghiera per i terremotati dell’Abruzzo ha accompagnato tutti i discorsi del pontefice durante la Settimana santa.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Benedetto XVI si recherà in Abruzzo per incontrare le popolazioni vittime del terremoto il prossimo 28 aprile. Lo ha dichiarato oggi p. Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, aggiungendo che questo era un “proposito da lui da tempo manifestato”.

Secondo le indicazioni della Sala stampa, il pontefice raggiungerà verso le 9.30 la tendopoli di Onna, la cittadina completamente distrutta dal terremoto. In seguito passerà all’Aquila, dove sosterà davanti a due fra gli edifici più danneggiati: la Casa dello studente, dove sono morti diversi studenti universitari e la basilica di Collemaggio, un prezioso tesoro architettonico e di fede. Infine, presso la caserma della Guardia di finanza, si incontrerà con rappresentanze della popolazione e delle persone impegnate nelle operazioni di soccorso.

Durante gli spostamenti in elicottero il Papa sorvolerà alcune delle località più colpite dal sisma. La partenza per il ritorno a Roma è prevista intorno alle 12.30.

Già due giorni dopo il sisma, l’8 aprile, il papa aveva dichiarato all’udienza del mercoledì, che egli sperava di recarsi sui luoghi della tragedia “non appena possibile”. In quasi tutti i discorsi della Settimana Santa e della Pasqua egli ha ricordato il dramma delle popolazioni in Abruzzo. Ai funerali di stato delle vittime, lo scorso 10 aprile, egli aveva inviato il suo segretario personale, mons. Georg Gänswein con un messaggio letto all’inizio della cerimonia, in cui il pontefice esprimeva la sua “accorata partecipazione al lutto di quanti piangono i loro cari travolti dalla sciagura”.

Alla fine della Via crucis al Colosseo egli ha ancora invitato tutti a pregare “soprattutto con tutti i sofferenti della terra terremotata dell’Aquila”, nella preparazione alla Veglia pasquale perché si riveli “il prodigio della risurrezione del Signore”.