Durban II: Delegati abbandonano l’aula mentre parla Ahmadinejad. Israele richiama l'ambasciatore
Alcuni hanno gridato "Vergogna!"; altri hanno applaudito. Diversi Stati hanno boicottato la Conferenza Onu. La Santa Sede è presente. In Israele alcuni pensano che è meglio partecipare. Il dispiacere di Ban Ki-moon.

Ginevra (AsiaNews) – Decine di delegati, in maggioranza dall’Unione europea, hanno abbandonato l’aula dove è in corso da oggi la Conferenza internazionale Onu sul razzismo mentre il presidente iraniano Ahmadinejad pronunciava il suo discorso, accusando lo Stato d’Israele di essere “razzista”. Alcuni gli gridavano “Vergogna!”; altri lo applaudivano. In precedenza Tel Aviv ha richiamato il suo ambasciatore dalla Svizzera, Paese ospitante del raduno. I motivi del richiamo del diplomatico sono spiegati con una nota ufficiale: “per consultazioni e per protesta contro la conferenza di Ginevra”. Il gesto di Tel Aviv aggiunge tensione al boicottaggio che alcuni Paesi hanno attuato contro la conferenza, accusata di antisemitismo. Fra i Paesi che non partecipano vi sono Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Polonia, Olanda, Germania, Italia.

L’incontro Onu, “contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza”, è il primo raduno su questo tema dopo 8 anni dalla Conferenza di Durban (2001), conclusasi in modo caotico con l’abbandono di alcuni Paesi, critici verso il documento finale, che citava solo lo Stato d’Israele come Paese razzista.

La Conferenza (chiamata “Durban II”), che dura fino al 24 aprile, dovrebbe approvare un documento che riprende le conclusioni del 2001, col rischio di riproporre le accuse unilaterali al razzismo israeliano. Proprio questo ha scatenato il boicottaggio di diversi Paesi. Nelle scorse settimane il comitato della Conferenza aveva ripulito il testo dei termini e delle accuse più evidenti contro Tel Aviv, ma proprio la premessa iniziale del documento riafferma “l’adozione” del documento di Durban, anche se in altre parti si parla di fermare l’antisemitismo, insieme all’islamofobia e alla cristianofobia.

Le accuse unilaterali contro Israele (e la mancanza di accuse contro il razzismo nel Terzo mondo, come in Sudan, Vietnam, Cina, India, ecc…) ha portato diversi governi a boicottare l’incontro.

La Santa Sede ha deciso invece di partecipare. Ieri Benedetto XVI aveva augurato alla Conferenza un lavoro fruttuoso e pieno di dialogo.

In Israele l’opinione pubblica è divisa: secondo alcuni occorreva partecipare alla Conferenza proprio per non dare ai nemici di Tel Aviv tutta la ribalta.

All’inizio dei lavori oggi a Ginevra, il segretario generale Onu Ban Ki-moon ha detto di essere “profondamente dispiaciuto” per il boicottaggio della Conferenza da parte di alcuni Stati.