Integralisti islamici minacciano agenzie Onu e Mezzaluna Rossa
di William Gomes
Tre lettere intimidatorie consegnate a Unicef, World Food Programme e al corrispettivo islamico della Croce rossa. Per alcuni osservatori si tratta di una risposta alla promessa dell’Onu di aiutare il governo ad allestire un tribunale contro gli integralisti islamici per crimini di guerra.

Dhaka (Asia News) - Gli estremisti islamici del gruppo Jama’atul Mujahideen Bangladesh (Jmb) minacciano attacchi contro Unicef, World Food Programme (Wfp) e Mezzaluna rossa e intimano alle tre organizzazioni di abbandonare il distretto di Barisal, nel sud del Bangladesh.

 Tre lettere a firma dell’organizzazione islamica bandita dal governo di Dhaka sono state recapitate nelle sedi locali degli organismi umanitari internazionali. I militanti del Jmp annunciano rappresaglie se i destinatari delle loro minacce non abbandoneranno la zona.

 Mohammed Mahabur Rahman, ufficiale di polizia a Barisal, conferma ad AsiaNews l’accaduto e l’attendibilità delle minacce. La sicurezza a protezione delle tre sigle umanitarie è già stata aumentata, ma Rahman spiega che “la polizia da sola non è in grado di combattere il terrorismo islamico” e per questo si dice convinto che “la polizia e la popolazione dovrebbero essere unite contro l’integralismo musulmano”.

 Per Rashid Khan Menon, parlamentare del Workers Party, le minacce alle tre organizzazioni “sono collegate alla recente promessa dell’Onu di aiutare il Bangladesh nel procedere contro i crimini di guerra perpetrati nel Paese”.

Imtiaz Ahmed, docente alla di Relazioni internazionali all’Università di Dhaka, vede nelle lettere intimidatorie il segnale di “un’agenda speciale” degli integralisti contro la presenza di organizzazioni internazionali.

 Recenti operazioni di sicurezza del Rapid Action Battalion hanno portato all’arresto di diversi militanti del Jmb e di un centinaio di persone sospettate di legami con il gruppo integralista. Per il prof. Ahmed che le minacce recapitate alle agenzie Onu hanno un duplice scopo: da un lato mandano un segnale alle autorità che vogliono portare in tribunale gli estremisti islamici per crimini di guerra, dall’altro cercano di internazionalizzare le vicende interne.

 Durante gli arresti dei mujahideen del Jmb, oltre ad armi, materiale per la produzione di ordigni e computer, sono stati trovati anche documenti di propaganda a sostegno del jihad. In un volantino gli integralisti accusano che “i media controllati dai cristiani danno una rappresentazione distorta della nobile campagna dei mujahideen per liberare il Paese dagli infedeli”; promettono di “distruggere tutti i nemici di Allah” ed “i leader politici corrotti” e di “instaurare lo Stato islamico”.

 In Bangladesh si assiste da anni alla crescita del fondamentalismo islamico, che è giunti a fare azioni violente coordinate in diversi punti del Paese. I gruppi islamici estremisti hanno anche grande influenza nella politica.