P. Jaeger: I cattolici attendono la restituzione del Cenacolo
Il francescano israeliano sottolinea che la Custodia di Terra Santa e la Chiesa continuano ad esigere il ritorno di questo Luogo Santo. Nel 2000 molti media avevano suscitato aspettative che Israele avrebbe restituito il Cenacolo al papa Giovanni Paolo II, ma finora tutto ciò non si è avverato. Una questione che attende una soluzione.

Città del Vaticano (AsiaNews) – La Custodia di Terra Santa e la Chiesa nel mondo continuano ad esigere la restituzione del Cenacolo, che secondo alcuni media il governo israeliano aveva promesso di ridare alla Chiesa già ai tempi di Giovanni Paolo II. L’edificio del Cenacolo è il luogo dove oggi Benedetto XVI ha recitato il Regina Caeli, nel suo pellegrinaggio ai Luoghi Santi. P. Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, salutando il pontefice, lo ha definito “il più piccolo e… forse anche il meno curato” dei Luoghi Santi, che evidenzia “tutte le contraddizioni della Terra Santa…, il Luogo della Santità di Dio, del suo amore incondizionato, e della piccolezza dell’uomo”. Nonostante ciò, egli ha proseguito, “il Cenacolo è anche la struggente e forte nostalgia della nostra casa e insieme la nostalgia di un Luogo santo che ci appartiene come cristiani e come Chiesa”.

Sulla situazione odierna del s. Cenacolo, AsiaNews ha posto alcune domande al giurista francescano p. David-Maria A. Jaeger, esperto di rapporti Chiesa-Stato in Terra Santa.

P. Jaeger, a chi “ appartiene” il Cenacolo?

Il pellegrinaggio del Santo Padre al s. Cenacolo sul s. Monte Sion, Santuario dell'Ultima Cena, fa presente in modo inevitabile l'anomalia dell'attuale situazione di questo Luogo Santo. Esso si può definire “Luogo di Nascita della Chiesa” perché lì è avvenuta l’istituzione della Santa Messa e la discesa dello Spirito Santo. Il Cenacolo è divenuto proprietà della francescana Custodia di Terra Santa - e sua casa-madre - nel 14mo secolo, dono dei Re di Napoli, con la speciale approvazione e benedizione del Papa. Due secoli dopo, gli allora governanti ottomani di Gerusalemme hanno cacciato via i francescani con la violenza, ed ora il Luogo Santo è in potere del Governo di Israele.

La Custodia francescana però, non ha mai rinunciato al suo diritto di proprietà rispetto al Luogo Santo, e per tutti questi secoli ha esigito ed esige tuttora la sua restituzione. Lo ha fatto e lo fa a nome di tutta la Chiesa Cattolica ovunque nel mondo, che, per mandato pontificio, la Custodia rappresenta in questo ed altri Luoghi Santi. Come segno perenne della non-acquiescenza nei risultati ingiusti dell'estromissione violenta, il titolo principale ed originale del Custode di Terra Santa rimane sempre quello di "Guardiano del s. Monte Sion", come si vede anche dal suo sigillo.

Quali sono le prospettive concrete per la restituzione del Cenacolo?

E' ben noto - come i media riferirono all'epoca - che c'era molta speranza che il Governo avrebbe effettuato la restituzione nel 2000, in occasione del Pellegrinaggio del Servo di Dio papa Giovanni Paolo II. Naturalmente - come pure riferito dai media - simili speranze sono state riaccese all'annuncio del pellegrinaggio dell’attuale pontefice, papa Benedetto XVI.

Anche questa volta, almeno fino a questo momento, le attese dell'orbe cattolico pare siano state deluse. Ma la Chiesa ha atteso per secoli ed è improbabile che rinunci ora a tale attesa.

In effetti, la progressiva amichevole normalizzazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa sta rafforzando tali attese, sostenute dalle ferventi preghiere dei cattolici di tutto il mondo, ai quali il pellegrinaggio del Santo Padre ricorda questa questione ancora da risolvere.