Ancora morti tra i civili in Sri Lanka, mentre l’Onu annaspa
di Melani Manel Perera
Bombardamenti su un ospedale nella no fire zone: 50 morti. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunisce per la prima volta sulla situazione dello Sri Lanka: Francia e Inghilterra vogliono intervenire, Russia e Cina si trincerano dietro il principio di non ingerenza. Intervento anche del presidente Usa Obama. Washington assicura di essere al lavoro “in stretto contatto con l’India”.
Colombo (AsiaNews) - Altre vittime tra i civili nella cosiddetta no fire zone. Bombardamenti hanno colpito una scuola trasformata in ospedale, l’unico dell’area, uccidendo 50 persone. La notizia è stata data ai media da un medico del governo presente nella zona di guerra che avrebbe confermato anche il numero dei civili ancora presenti nell’area: 50mila. Le autorità di Colombo negano l’accaduto.
 
L’esercito continua a parlare di “avanzata finale” e prosegue le operazioni nella striscia di costa ancora sotto il controllo del Ltte, ormai ridotta a 5 kmq. I militari dichiarano di aver sventato un attacco suicida via mare delle Tigri e di aver rinvenuto un lanciarazzi multiplo in uso ai guerriglieri.
 
Colombo ha annunciato che il 90% della Northern Province è stato liberato dalla presenza dei ribelli e il presidente Mahinda Rajapaksa ha designato i 19 componenti della Task force presidenziale per la sistemazione, lo sviluppo e la sicurezza della provincia.
 
Sul piano internazionale si registra la prima riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dedicata allo Sri Lanka dopo mesi di empasse. Francia e Inghilterra spingono per un’implicazione diretta delle Nazioni Unite, Russia, Cina, Vietnam e Libia sostengono il principio di non ingerenza e affermano che la guerra è un problema interno dello Sri Lanka.
 
Sempre ieri, il Presidente Usa Barack Obama ha ripetuto le condanne verso le Tigri tamil per  “il reclutamento forzato dei civili” e “l’uso di scudi umani”. Washington chiede al governo di Colombo di fermare i bombardamenti contro i civili e di permettere ad Onu e Croce Rossa di portare soccorso ai 190mila rifugiati raccolti nei villaggi d’accoglienza temporanei. Oggi, Richard Boucher, vice-segretario di Stato Americano, ha dichiarato che gli Usa sta lavorando per la situazione dello Sri Lanka “in stretto contatto con l’India”.