Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia lancia un' azione intimidatoria contro gli abitanti del villaggio di Chanzhong, città di Haibin vicino Wenzhou (Zhejiang), “colpevoli” di protestare da anni per ottenere un equo indennizzo per le loro terre.
Un testimone oculare ha riferito all’agenzia Radio Free Asia che la notte dell’11 maggio la polizia ha fatto irruzione nelle case, buttato la gente fuori dal letto e portato via molte persone.
Dice che “sono state arrestate quattro o cinque persone senza alcuna accusa o prova. La polizia ha detto che sono gli agitatori”.
I problemi risalgono al 2007, quando il governo di Haibin ha espropriato circa 160 mu (intorno a 11 ettari) di terra agricola a Chanzhong, per sviluppare progetti legati al vicino aeroporto. Ma non ha chiesto alcun consenso ai residenti, né li ha indennizzati. Secondo i prezzi di mercato il valore della terra era di 1,38 milioni di yuan (circa 140mila euro) ma ogni residente ha ricevuto solo 400 yuan (poco più di 40 euro). Per questo 4mila residenti hanno firmato una petizione contro l’esproprio e chiesto un indennizzo equo. I rurali, quando hanno visto che stavano per iniziare le opere sul terreno, hanno iniziato a piantonarlo giorno e notte, per impedire qualsiasi lavoro.
Dopo l’incursione della polizia, il 13 maggio circa 200 contadini sono tornati sulla zona controversa, ma hanno trovato circa 1.000 persone, tra cui polizia e picchiatori pagati. Ci sono stati tafferugli e molti rurali sono stati feriti.
Non risultano commenti della polizia, che si limita a ribadire il suo dovere di vigilare perchè si realizzino le opere previste.
Secondo dati del ministero dell’Interno, in Cina ci sono state nel 2008 oltre 87mila proteste di massa per ragioni economiche, tra cui molte che riguardano espropri forzati con indennizzi iniqui. Il contadino, vessato dalle autorità locali e senza possibilità di chiedere aiuto alla polizia o al giudice, scende in piazza nel tentativo estremo di difendere i suoi diritti e il sostentamento per la sua famiglia.