Gli investimenti esteri in Cina scendono del 22,5% ad aprile
Diminuiscono soprattutto gli investimenti da Corea del Sud e Usa, ma anche da Hong Kong. In controtendenza autoveicoli e medicinali. Il crollo degli investimenti causa la chiusura di sempre nuove fabbriche e l’aumento della disoccupazione.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Si aggrava il crollo degli investimenti esteri in Cina, scesi ad aprile del 22,5% rispetto all’aprile 2008.

La diminuzione era stata di “appena” il 9,5% a marzo. Nei primi 4 mesi del 2008 c’è stato un declino complessivo del 21%. Analisti osservano che il dato di aprile è poco attendibile, perché nell’aprile 2008 c’era stato un aumento record degli investimenti. Essi rilevano che la Cina rimane un mercato appetibile, specie perché ci sono 1,3 miliardi di consumatori e dicono che gli investimenti esteri sono stati nel 2008 pari a 92,4 miliardi di dollari, il 23,6% in più rispetto al 2007. Ma il prolungato calo degli investimenti esteri, in atto da 7 mesi, è comunque il primo dalla crisi finanziaria dell’Asia negli ultimi anni ‘90.

Il crollo riguarda soprattutto i fondi provenienti da Stati Uniti, Corea del Sud e Hong Kong, anche se quest’ultima rimane la fonte dei maggiori investimenti pari al 45%. Sono invece in espansione i settori automobilistico e farmaceutico, proprio per la crescente domanda interna.

I minori investimenti conducono alla chiusura di migliaia di fabbriche ogni mese, con aumento della disoccupazione. Da ottobre nel solo Guangdong hanno chiuso decine di migliaia di fabbriche.

Questo declino colpisce anche il mercato del lavoro specializzato: le imprese estere hanno sempre assorbito molti diplomati e laureati cinesi, che su questa prospettiva hanno magari basato gli studi e ora si trovano senza molte alternative.