Parte la campagna elettorale per la successione ad Ahmadinejad
Il Consiglio dei guardiani ha scelto 4 candidati: due conservatori e due moderati. Ma secondo la gente non vi รจ alcuna differenza fra i 4. I timori di un forte assenteismo, data la sfiducia dei giovani.

Teheran (AsiaNews) – Inizia da oggi la campagna elettorale per il voto del 12 giugno che dovrebbe confermare o trovare il successore ad Ahmadinejiad.

Il Consiglio dei guardiani per le elezioni ha scelto i 4 candidati che si contenderanno il posto: oltre ad Ahmadinejad, vi è Mohsen Rezai, un altro ex guardiano della rivoluzione (come Ahmadinejad); l’ex premier Hossein Mussavi; l’ex presidente del parlamento Mehdi Karroubi. La campagna proseguirà fino al giorno prima delle elezioni.

Hossein Musavi, 67 anni, è stato ministro degli esteri all’inizio della guerra Iran-Iraq, nel 1980, e in seguito è divenuto anche primo ministro. Durante la presidenza del moderato Khatami egli è stato suo consigliere. Molti osservatori lo definiscono un pragmatico e una persona capace nell’amministrazione. Per questo è probabile che molti elettori lo potranno sostenere nella crisi economica che attanaglia il Paese. Pur avendo fama di moderato, Musavi è comunque un  convinto assertore del sistema islamico e conosciuto come un anti-americano.

Mehdi Kharroubi, 73 anni, è stato due volte presidente della Majlis (parlamento) nei periodi 1990-1992 e 2000- 2004, sotto la presidenza del moderato Khatami. Ma Kharroubi e il suo partito, l’ Etemad Melli, accusano i radicali al potere di andare verso una società secolare e vorrebbero ritornare al sistema islamico fondato da Khomeini. Le sue proposte marciano verso una distensione con l’occidente e uno stop al programma nucleare. Kharroubi ha spesso criticato Ahmadinejad per le opinioni negazioniste sull’Olocausto e le accuse contro Israele.

Mohsen Rezaei, 55 anni, proviene dai pasdaran (i Guardiani della rivoluzione). Dal ’97 ha lavorato a stretto contatto con l’ex presidente Hashemi Rafsanjani. Rezaei viene presentato come un conservatore. Dall’Argentina è accusato di aver orchestrato un attacco terrorista al un centro ebraico a Buenos Aires nel 1994.

A prima vista nessuno dei nuovi candidati sembra poter essere un vero concorrente contro Ahmadinejad. D’altra parte, secondo molti iraniani, non vi è molta differenza fra i 4. Per questo è probabile che alle elezioni del 12 giugno ci sia molto assenteismo.

I candidati presidenziali che avevano presentato la domanda per concorrere alle elezioni erano 475. Fra questi era escluso il moderato Khatami, che ha guidato il Paese dal 2000 al 2004.

In Iran vi sono 46,2 milioni di elettori; almeno il 50% di essi sono giovani che sono o sfiduciati dalla politica, o disinteressati.

Le elezioni vengono seguite con attenzione dalla comunità internazionale per vedere se vi sono segnali di distensione da parte dell'Iran. Il programma nucleare - che si teme sia militare e non civile - crea timori nell'opinione pubblica internazionale e soprattutto in Israele. Ieri l'Iran ha testato un missile che ha la possibilità di colpire fino a 2500 km (compresi Israele e le navi americane nel Golfo).