Jakarta (AsiaNews/Agenzie) "L'Indonesia deve rimanere unita. Prometto di mettere fine alla sanguinosa guerra (separatista) nell'Aceh nel modo meno traumatico possibile". Con queste parole Susilo Bambang Yudhoyono (SBY) ha confermato ieri sicurezza e pace interna come cardini del suo programma politico. L'ex generale si prepara a diventare presidente dell'Indonesia. I risultati provvisori del ballottaggio di lunedì lo vedono ancora in testa con il 61% dei voti su 100milioni di schede scrutinate.
Il tranquillo svolgimento delle ultime elezioni, le prospettive di maggiore stabilità nella politica interna e di uno sviluppo dell'Indonesia in senso democratico hanno provocato reazioni positive sui mercati internazionali. Martedì mattina, la Borsa di Jakarta ha chiuso in rialzo con un livello record: l'indice ha toccato i 829.57 punti, per poi calare a 824,86 nel pomeriggio. Il record precedente era di 818,16 punti, registrato il 27 aprile scorso. Molti azionisti ritengono SBY il "curatore" delle malattie economiche del Paese, il "portatore" delle riforme necessarie per combattere terrorismo e corruzione e pere questo il mercato reagisce bene.
La prova decisiva per i mercati sarà la nomina del nuovo Gabinetto e i primi provvedimenti concreti su riforme e crescita economica. Susilo ha iniziato a valutare varie ipotesi, ma la nomina ufficiale dei ministri dovrebbe avvenire il 20 ottobre, durante la cerimonia di giuramento. SBY, membro del piccolo Partito Democratico, avrà vita difficile senza una collaborazione con le altre realtà politiche. La coalizione di Megawati Golkar e PDI-P (Partito democratico indonesiano di lotta) controlla il 60% del Parlamento e potrebbe rappresentare un serio ostacolo alla realizzazione del programma di SBY. L'ex generale ha subito chiesto cooperazione al presidente uscente, anche se la maggior parte degli attuali ministri verranno dimessi. Alcuni consulenti di SBY hanno proposto di mantenere almeno il Ministro delle Finanze, Boediono. Intanto il neo presidente ha chiesto al rivale, Hasyim Muzadi, di ricoprire la carica di ministro per la Religione. Hasyim, candidato a vice presidente con la Megawati, ha rifiutato. Hasyim è capo della Nahdlatul Ulama, la più grande organizzazione islamica dell'Indonesia. Egli è un moderato che ha criticato gli atti di terrorismo islamico che hanno sconvolto il Paese negli ultimi anni.
Megawati ha deciso di non rilasciare dichiarazioni fino all'annuncio ufficiale dei risultati elettorali previsto per il 5 ottobre. (MA)