Israele revoca il sequestro di fondi della Chiesa in Terra Santa
L’Ambasciata israeliana presso la Santa Sede dichiara che esso “non sarà effettuato” e che “la situazione rimane immutata”. Per il ministero degli Esteri si tratta di “un malinteso”. P. Jaeger spera che i negoziati fra Santa Sede e Israele, compreso lo statuto fiscale della Chiesa, si concludano con successo e al più presto.

Roma (AsiaNews) – Il congelamento di fondi di alcune istituzioni ecclesiali da parte del ministero israeliano delle Finanze è stato revocato. Un comunicato dell’ambasciata israeliana presso la Santa Sede afferma che “il sequestro di fondi del Ministero dell’educazione destinati ad alcune istituzioni educative della Chiesa cattolica in Israele non sarà effettuato e che la situazione rimane immutata”.

Il 20 maggio scorso, a pochi giorni dal pellegrinaggio di Benedetto XVI in Terra Santa, il Capo esattore al Ministero delle Finanze di Israele, il signor Yehezkel Abrahamoff, aveva comunicato a delle istituzioni della Chiesa Cattolica in Israele di aver messo sotto sequestro i loro fondi, per costringerle a sottoporsi immediatamente a tutte le esigenze fiscali che lui stesso riteneva applicabili al caso. Il gesto sembrava voler prevenire il risultato dei negoziati tra la Santa Sede e lo Stato di Israele, che vertono tra l'altro anche sullo statuto fiscale della Chiesa in Israele e delle sue istituzioni educative e caritative. Il viaggio del papa e l’accoglienza ricevuta dalle autorità israeliane avevano fatto sperare a molti che l’Accordo fondamentale fra Santa Sede e Stato d’Israele sarebbe stato concluso con successo e in breve tempo. Il gesto di Abrahamoff sembrava preannunciare un cambiamento di rotta del governo Netanyahu.

Fonti di AsiaNews a Gerusalemme affermano che al ministero degli Esteri d’Israele si parla di “un malinteso” e che forse l’improvvido funzionario non conosceva “la lista delle istituzioni cattoliche su cui Israele e Santa Sede stanno negoziando'' proprio un accordo in materia fiscale.

Avvisato da AsiaNews sulla revoca del sequestro, il Delegato a Roma della Custodia di Terra Santa, p. David Jaeger, ha espresso soddisfazione nel vedere avallata la sua tesi: che cioè si sarebbe trattato, nel caso del sequestro, dell’iniziativa di un singolo funzionario, che il Governo avrebbe sconfessato e ribaltato non appena ne fosse venuto a conoscenza. La Custodia di Terra Santa è un ente che risulta interessato dal sequestro previamente annunciato.

Ora, aggiunge p. Jaeger, "confido che i negoziati tra le Alte Parti, Santa Sede e Stato di Israele, possano continuare in un clima di serenità, e in accordo con l'impegno condiviso, più volte annunciato, di arrivare all'Accordo quanto prima possibile".