Singh all'Onu: i terroristi più uniti delle nazioni democratiche
Critiche solo  indirette a Washington, ma impegno per la sicurezza e la ricostruzione  in Iraq.

New York (AsiaNews) – "È una triste realtà ma la collaborazione tra i gruppi terroristici internazionali è più efficace di quella tra le nazioni democratiche prese di mira". Con queste parole, ieri, il premier indiano Manmohan Singh ha tenuto il suo primo discorso alle Nazioni Unite da quando è entrato in carica nel maggio scorso. "Prima si parla di cooperazione, ma poi esitiamo nell'unire risorse e scambiarci informazioni" ha fatto notare Singh. Secondo il premier indiano è necessaria una riforma interna all'Onu: quello che manca è un impegno comune per la "democratizzazione" delle Nazioni Unite, affinché diventino "effettivamente la voce attraverso la quale parla il mondo". Per questo Singh continua a sostenere la necessità che India, Giappone, Brasile e Germania, entrino a far parte del Consiglio permanente delle Nazioni Unite.

Senza fare nomi in modo esplicito Singh ha poi criticato la gestione americana della crisi internazionale: "Il mondo dovrebbe evitare approcci unilaterali e di convenienza politici nella lotta al terrorismo". Chiara l'allusione agli Stati Uniti anche quando Singh afferma che "è attraverso le istituzioni rappresentative e non circoli esclusivi di Paesi privilegiati che si può fermare la proliferazione e la diffusione del mondo delle armi di distruzione di massa"

Secondo alcuni analisti, il modo implicito dell'India di prendere le distanze dagli Usa è stato molto apprezzato dalla comunità internazionale già in occasione dell'inizio della guerra in Iraq, l'anno scorso. Riguardo all'Iraq il Primo ministro ha ribadito quello che già aveva detto al segretario generale Onu, Kofi Annan: l'India è pronta a sostenere la ricostruzione dell'Iraq e ad impegnarsi per assicurare lo svolgimento delle elezioni di gennaio.

All'Onu Singh si è soffermato anche sulla disputa con il Pakistan  per il Kashmir dichiarandosi "determinato a portare avanti i colloqui per raggiungere un accordo soddisfacente per entrambe le parti". Il premier indiano incontrerà oggi il presidente pakistano Pervez Musharraf in un hotel di New York. Analisti affermano che al di là di queste ultime dichiarazioni i rapporti tra le due nazioni confinanti sono in fase di miglioramento. Nel suo discorso all'Onu lo stesso Musharraf ha usato toni più moderati sulla questione.

Singh, in passato anche ministro delle finanze, ha tenuto anche un discorso alla Borsa di New York davanti ai vertici della finanza americana. L'iniziativa è stata interpretata come un modo per accattivarsi gli investitori stranieri, interessati alle promesse dell'India di aprire il suo mercato all'estero. L'India si è dichiarata pronta ad integrarsi con il mercato globale, ma per compiere questo "salto" ha bisogno di investimenti nelle infrastrutture e il sostegno degli Usa "motore del mercato mondiale". (NC)