Estremisti indù feriscono 4 suore di Madre Teresa
di Nirmala Carvalho

Mumbai (AsiaNews) – Quattro suore e 2 preti dei missionari di Madre Teresa sono stati aggrediti in un remoto villaggio di dalit (coloro che, all'interno del sistema delle caste, occupano la posizione più bassa e miserabile), nella periferia di Kozhikode, un distretto del Kerala. Le missionarie sono ricoverate in ospedale. Dietro l'attacco, avvenuto sabato scorso, il primo contro delle suore in questo Stato dell'India sudoccidentale, ci sarebbero membri dei partiti fondamentalisti indù, già responsabili di numerose aggressioni a cristiani nella zona. Sajan K George, responsabile del Global Council for Indian Christians di Bangalore, ha accusato il Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS) e il Bharatiya Janata Party (BJP).

I missionari si erano recati nel villaggio indù con la loro ambulanza, per portare cibo e aiuti alla popolazione. Qui abitano per la maggior parte dalit, che vivono ai limiti della sopravvivenza. Al loro arrivo, un gruppo di uomini hanno avvicinato l'autista chiedendogli il motivo della visita e se fossero venuti per convertire gli indù. Gli aggressori hanno iniziato a picchiare l'autista e con spranghe di ferro hanno rotto i vetri dell'ambulanze. Hanno poi assalito i missionari strappandogli le croci che portavano al collo e ferendo le 4 suore ora ricoverate in ospedale. All'aggressione si sono opposte alcune donne del villaggio che gridando hanno impedito che la situazione degenerasse ulteriormente.

Mons. Joseph Kalathiparambil, vescovo di Calicut, dopo aver visitato le missionarie ha dichiarato che sottoporrà l'incidente all'amministrazione statale.

In un'intervista ad AsiaNews, suor Angelette, madre superiora delle Missionarie della Carità in Kerala, ha detto che scopo della visita era portare aiuti ai " più poveri dei poveri, gente ai margini, nell'indigenza più completa". Suor Angelette ha ricordato che "questi dalit sono indù, ma noi missionarie non facciamo distinzioni di casta o credo". Per questo però il loro lavoro viene è visto con sospetto, come un tentativo di "conversione".

La polizia ha arrestato 15 uomini sospetti aver partecipato all'attacco. I partiti di sinistra hanno accusato il Governo di non proteggere le minoranze religiose. Il governatore del Kerala, Oomen Chandy, ha dichiarato di impegnarsi nel combattere la violenza degli estremisti.