World Food Program: in Corea del Nord è crisi umanitaria
Fra le zone più colpite le aree rurali del nord. I progetti del Wfp coprono solo il 15% del reale fabbisogno della popolazione. Pyongyang ha bandito gli aiuti dagli Stati Uniti. Caritas Corea fra le poche organizzazioni che non ha mai interrotto gli aiuti al Nord.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – In Corea del Nord è in atto una grave crisi umanitaria che colpisce soprattutto le aree rurali più remote, nel nord del Paese. Ad affermarlo è Paul Risley, portavoce per l‘Asia del World Food Program (Wfp), secondo il quale la crisi è peggiorata dalla decisione di Pyongyang di chiudere agli aiuti provenienti dagli Stati Uniti.
 
Al momento il Wfp in Corea del Nord può operare solo al 15% delle proprie possibilità, garantendo cibo a meno di 1,5 milioni di persone su oltre 6,2 milioni che necessitano di aiuti per sopravvivere. “Sono persone molto vulnerabili” afferma Paul Risley a Radio Free Asia. Tra questi i più colpiti sono “i bambini nelle scuole, negli orfanotrofi e quanti vivono nei villaggi più sperduti”, insieme a “donne e anziani”.
 
Più volte in passato la Corea del Nord ha registrato gravissime crisi alimentari, che hanno colpito milioni di persone. L’economia del Paese – e l’agricoltura in particolare – è al collasso e la dittatura investe miliardi di dollari in armi, lasciando morire di fame le persone. Numerose organizzazioni umanitarie internazionali, impegnate in programmi di aiuto, accusano il regime di far sparire le derrate alimentari destinate alla popolazione, consegnandole alla leadership militare e ai vertici del partito comunista al potere.
 
Nell’ottobre del 2008 il regime di Pyongyang ha inoltre impedito al Wfp di compiere un’inchiesta sul livello nutrizionale dei nord-coreani. A detta degli esperti, l’inchiesta era “cruciale” per capire quanto sia grave l’emergenza alimentare in Corea del Nord.
 
Fra i pochi enti che ancora oggi riescono a fornire aiuti e sostegno alla popolazione nord-coreana vi è Caritas Corea. Nonostante le tensioni politiche e militari fra le due Coree, l’associazione cattolica non ha mai interrotto il proprio programma di assistenza al Nord.