Ban Ki-moon contro gli insediamenti israeliani. Il G8 “deplora” Teheran
Il Quartetto chiede il congelamento anche della “crescita naturale” delle colonie. L’Autorità palestinese domanda la fine degli insediamenti e la rimozione dei posti di blocco nella Cisgiordania. La dichiarazione verso l’Iran chiede a Teheran il rispetto dei diritti fondamentali e si addolora per la morte dei civili nelle manifestazioni.

 Trieste (AsiaNews/Agenzie) – A margine del raduno dei ministri degli esteri del G8,  il “Quartetto” per la pace in Medio oriente – che comprende Unione europea, Usa, Russia e Onu – ha chiesto a Israele di fermare gli insediamenti nei Territori occupati e riaprire i passaggi fra zone palestinesi e israeliane. Il gruppo del G8 ha anche “deplorato”  le violenze in Iran contro i manifestanti che criticavano i risultati elettorali e hanno chiesto a Teheran di risolvere la crisi apertasi in questi giorni con il dialogo.

Ban Ki-moon, segretario generale Onu, ha dichiarato che il Quartetto “vuole spingere le autorità israeliane a fermare gli insediamenti, compresa la loro crescita naturale, ed eliminare tutti i blocchi e le chiusure riaprendo i passaggi”. Ban Ki-moon spera di vedere “segnali significativi di progresso”.

La richiesta del Quartetto segue di qualche settimana una richiesta analoga del presidente Usa Barack Obama, ma esse trovano resistenza nella leadership israeliana che vuole continuare almeno la “crescita naturale” delle colonie ebraiche nei territori occupati. Secondo le leggi internazionali al Paese occupante è vietato impossessarsi del territorio. I palestinesi vogliono che le colonie siano fermate perché la loro diffusione mette a rischio il varo di un futuro Stato palestinese. Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità palestinese ha detto che non ritornerà a un dialogo di pace finché Israele non congela tutti gli insediamenti e non rimuove tutti i posti di blocco nella Cisgiordania.

In una dichiarazione alla fine dell’incontro, i  ministri del G8 hanno sottolineato che essi hanno “pieno rispetto” per la sovranità iraniana, ma “deplorano la violenza post-elettorale che ha portato alla perdita della vita di molti civili iraniani”. “Esprimiamo – continua la dichiarazione – la nostra solidareità con coloro che hanno subito la repressione mentre dimostravano in modo pacifico e domandiamo all’Iran di rispettare i diritti umani fondamentali”.

Francia e Italia avrebbero voluto una dichiarazione più forte, ma la Russia ha messo in guardia contro la possibilità di isolare l’Iran.

Il raduno del G8 , dei più importanti Paesi occidentali, era il primo dopo le violenze scoppiate in Iran a seguito delle elezioni del 12 giugno. A tema dell’incontro vi era la stabilizzazione della situazione in Afghanistan. L’Iran era stato invitato, ma all’ultimo moneto il ministro iraniano degli esteri, Manouchehr Mottaki, si è ritirato.