Vescovi indonesiani: giudicare la “carriera politica” dei candidati presidenti
di Mathias Hariyadi
Per le imminenti elezioni la Chiesa cattolica lancia una campagna di studio e approfondimento del programma proposto da ciascun candidato. I prelati invitano a esercitare il “diritto di voto” e scegliere chi persegue il “bene comune”. Esso include i valori di libertà religiosa, pace e pluralismo.
Jakarta (AsiaNews) – A una settimana dalle elezioni presidenziali del prossimo 8 luglio, la Chiesa cattolica indonesiana ha lanciato una “campagna di studio e approfondimento” delle proposte elaborate da ciascun candidato. I vescovi dell’Indonesia, pur sottolineando una posizione di “neutralità”, invitano i fedeli a “esercitare il diritto di voto” e ricordano che nella scelta è essenziale valutare la “carriera politica” dei tre leader in corsa e chi persegue davvero il “bene comune”.
 
Le minoranze religiose in Indonesia – fra cui cristiani e cattolici – hanno vissuto le settimane di vigilia elettorale in un clima di profonda incertezza, fra voci di minacce “al pluralismo e all’unità nazionale” e il pericolo di una deriva “integralista islamica”. Per questo la Conferenza episcopale indonesiana (Kwi) ha diffuso volantini e schede per analizzare le tematiche al centro della campagna elettorale e l’operato dei singoli candidati. Fra i punti di maggior interesse, il perseguimento del “bene comune”, il rispetto dei diritti umani, la lotta alla corruzione, la laicità dello Stato e la libertà religiosa nel Paese.
 
Per la corsa alla carica di presidente sono in lizza tre candidati: l’attuale capo di Stato Susilo Bambang Yudhoyono del Democrat Party, che ha scelto come vice il governatore della Banca centrale indonesiana Boediono. Jusuf Kalla è il candidato del Golkar, il cui vice in caso di vittoria sarà l’ex generale Wiranto. Un altro generale di corpo d’armata, Prabowo Subianto, corre anch’egli per la vice-presidenza con l’Indonesian Democratic Party – Struggle, il cui leader è l’ex Capo di Stato Megawati Setiawati Soekarnoputri, già presidente dal 2001 al 2004.  
 
Padre John Purwanto Pr, sacerdote dell’arcidiocesi di Semarang e membro della Kwi, invita a scegliere fra quanti hanno a cuore “l’interesse pubblico”: esso include i valori di “libertà, pace e prosperità fra le persone”. Padre Dani Sanasi, dell’Ordine del Sacro Cuore, sottolinea l’importanza di due fattori chiave: sussidiarietà e solidarietà. “Ogni questione – spiega – va affrontata con spirito di solidarietà e [rispettando i] diritti umani”. Entrambi i sacerdoti ribadiscono la “neutralità della Chiesa e del clero” ma invitano “la comunità cattolica a usare il diritto di voto”, senza farsi incantare dalle promesse elettorali. “La scelta – concludono p. Purwanto e p. Sanusi – va fatta analizzando la carriera politica dei candidati”.