Proibita alla gente la festa nazionale in piazza Tiananmen

La Cina si prepara all'anniversario del 1 ottobre con 36 condanne a morte


Pechino (AsiaNews/SCMP) – In vista della Festa nazionale, prevista per venerdì prossimo, la polizia di Pechino sta rafforzando le misure di sicurezza per il timore di manifestazioni e "atti terroristici". Le autorità hanno comunicato di voler garantire "un'atmosfera pacifica e armoniosa" in occasione della festa per il 55° anniversario della fondazione della Repubblica popolare, avvenuta il 1 ottobre 1949.

Per la prima volta l'alzabandiera in piazza Tiananmen sarà chiuso al pubblico. Il 1 ottobre dello scorso anno 200mila persone avevano preso parte alla manifestazione nella piazza simbolo della Cina: quest'anno potranno assistere solo qualche migliaio di persone. Un funzionario dell'amministrazione comunale di Pechino ha confermato che le cerimonie previste per giovedì in piazza Tiananmen saranno aperte solo a "funzionari e uomini d'affari invitati per l'occasione".

Cinque parchi pubblici di Pechino resteranno chiusi nelle giornate di giovedì e venerdì. Un dirigente del Beihai Park ha detto che ai dipendenti è stato solo comunicato che nel parco venerdì ci saranno "eventi politici" e che giovedì ci saranno "le prove generali" dell'evento.

Si dice di temere un'espansione del terrorismo in Cina, dopo il recente attacco terroristico di Beslan, in Russia. Ma, se si escludono i militanti islamici del Movimento del Turkistan, il governo di Pechino non è mai stato oggetto di minacce terroristiche.

Le autorità temono rivolte e dimostrazioni di piazza, che potrebbero avvenire in un'occasione così importante come la Festa nazionale del 1 ottobre. Alla vigilia del recente Congresso del Partito comunista, ad esempio, vennero incarcerati migliaia di dissidenti politici e di attivisti per i diritti umani.

Secondo l'usanza degli ultimi anni, nei giorni precedenti alla Festa del 1 ottobre sono state eseguite alcune condanne a morte. Quest'anno 36 persone sono state giustiziate, alcune per rapina, altri per corruzione e per omicidio. Ogni anno in Cina vengono eseguite 10mila condanne a morte, cifra che fa della Cina il Paese con il maggior numero di esecuzioni capitali nel mondo.