Influenza dei polli, ventesima vittima in Vietnam
Thailandia: "Almeno 5 anni per debellare la malattia"

Hanoi (AsiaNews/Agenzie) – Sale a 20 il numero delle persone morte quest'anno per influenza aviaria in Vietnam.  Ieri il governo ha confermato che un bambino di 14 mesi deceduto lo scorso 5 settembre era infetto dal virus H5N1 dell'influenza dei polli.  La seconda ondata di influenza aviaria in Vietnam è riapparsa in agosto. Pochi mesi prima, a marzo, il Ministero della sanità aveva dichiarato di aver debellato l'epidemia. Il Paese continua ad applicare misure per limitare i contagi tra i volatili: squadre di esperti stanno ispezionando 24 province a rischio e controllano gli standard di sicurezza.

La situazione è preoccupante nel sud est asiatico. Due giorni fa la Thailandia ha annunciato il primo possibile caso di contagio di H5N1 da uomo a uomo. Ieri il Primo ministro thailandese, Thaksin Shinawatra, ha ordinato un incontro straordinario  tra esperti del ministero dell'agricoltura e della sanità per decidere come affrontare l'emergenza. Dall'incontro è emerso che una soluzione del problema richiederà diverso tempo. "Si parla di almeno 3 o 5 anni", ha dichiarato Chaturon Chaisang, vice primo ministro. Il ministro ha aggiunto che l'estendersi del virus per tutta l'Asia è una possibilità difficile da impedire visto che "non ci sono barriere per bloccare la migrazione dei volatili contagiati". "Finché la malattia sarà presente in Cina, Vietnam e Malaysia, la Thailandia non riuscirà a liberarsene e viceversa", ha annunciato Chaturon.

Sudarat Keyuraphan , ministro della sanità tailandese, ha mobilitato squadre di volontari in ogni villaggio perché collaborino con gli esperti governativi nel controllare le condizioni sanitarie degli allevamenti di pollame. Keyuraphan ha consigliato a tutti i cittadini di stare allerta e prevenire il contagio: "Anche se muore un solo pollo, bisogna proteggersi con guanti o buste di plastica quando ci si libera della carcassa dell'animale. Se la morte è sospetta devono essere informate le autorità locali immediatamente".

Gli esperti temono che se il virus H5N1 continua a riprodursi, aumenteranno le possibilità che questo possa incontrare virus della comune influenza  in animali, come i maiali, in grado di ospitare entrambi , facilitando il contagio all'uomo. Se così fosse l'influenza aviaria potrebbe far esplodere un'epidemia tra gli uomini a livello mondiale.