Dopo cinque anni riprendono i colloqui di pace tra Manila e i ribelli maoisti
Le autorità filippine concedono l’immunità per i negoziatori del Fronte democratico nazionale. Garantita l’immunità nel Paese sino al termine dei negoziati. Speranze per una risoluzione positiva del quarantennale conflitto.

Manila (AsiaNews/ Agenzie) - Dopo cinque anni riprendono in agosto, a Oslo, i negoziati di pace tra governo filippino e i comunisti del Fronte Democratico Nazionale (National Democratic Front-Ndf). Lo annuncia Avelino Razon Jr, consigliere presidenziale per i colloqui, che conferma l’intenzione del governo di concedere l’immunità per gli 87 negoziatori maoisti, precondizione posta dai ribelli per la riapertura dei colloqui. Il provvedimento sarà attivo da venerdì 17 luglio sino al termine dei negoziati.

Il segretario esecutivo Eduardo Ermita afferma che “ci sono buone ragioni per accettare la ripresa dei colloqui, grazie al lavoro compiuto dal governo norvegese. Siamo molto fiduciosi”.  Egli aggiunge che la pianificazione degli accordi di pace è avvenuta attraverso “incontri continui” tra le autorità e i leader ribelli Josè Maria Sison e Luis Jalandoni, da anni in esilio nei Paesi Bassi.     

 I dialoghi tra Manila e i ribelli comunisti si erano interrotti nel 2004. Il partito e il suo braccio armato, New People’s Army, chiedevano al presidente Arroyo di cancellarli dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Il governo filippino aveva chiesto da parte sua un cessate il fuoco immediato, mai accolto dai ribelli. 

La conclusione positiva degli accordi di pace porterebbe a termine un conflitto che dal 1969 ha coinvolto 69 delle 81 province del Paese, causando più di 40 mila morti tra la popolazione.