Terremoti in Giappone e nelle Andamane, lanciati e rientrati gli allarme tsunami
Le scosse a pochi minuti di distanza nell’Oceano Indiano e in quello Pacifico. Il bilancio è di un morto e un’ottantina di feriti, tre dei quali gravi. L’allarme ha coinvolto India, Myanmar, Indonesia, Tailandia, e Bangladesh.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Il Giappone e le isole indiane delle Andamane sono stati colpiti stamattina da due distinti, ma quasi contemporanei terremoti, che hanno fatto lanciare gli allarmi tsunami, poi rientrati, in India, Myanmar, Indonesia, Tailandia, e Bangladesh. Le scosse hanno provocato un morto e un’ottantina di feriti, solo tre dei quali appaiono in condizione serie.
 
Il primo terremoto ha colpito le isole Andamane, che ancora portano i segni dello tsunami del 2004. I sismografi hanno registrato una magnitudo 7,6 della scala Richter. Appena 12 minuti dopo, alle 5,07 locali, una scossa di magnitudo 6,6 ha colpito il Giappone centrale.
 
Il sisma è stato avvertito anche a Tokyo. Sebbene l’epicentro sia stato individuato a 170 chilometri a sudest della capitale, nell’Oceano Pacifico, vari edifici vi hanno ondeggiato. Per sicurezza, le autorità hanno chiuso un’autostrada a Makinohara, che mostrava alcune crepe, e parzialmente chiusa la centrale nucleare di Hamaoka. Nella città di Shizuoa, la terra ha tremato per oltre un minuto. Immagini della scossa sono state mandate in onda da alcune emittenti nipponiche. E’ in Giappone che si sono registrati i feriti e l’unica vittima, una donna colpita da oggetti caduti a causa della scossa.
 
Ancora in Giappone, nel porto di Yaizu, secondo l'agenzia meteorologica nazionale, il livello del mare si è abbassato di circa 60 centimetri, facendo pensare alle avvisaglie di uno tsunami, ma l’allarme è rapidamente rientrato.
 
Ugualmente rientrato l’allarme nelle Andamane. L’epicentro di questo sisma è stato individuato a 263 chilometri a nord del capoluogo, Port Blair.