Colombo, etica e buon governo per migliorare la Pubblica amministrazione
di Melani Manel Perera
“Egoismi personali” e uno stile ancorato “all’influenza occidentale” hanno contraddistinto i servizi offerti dagli uffici governativi. Funzioni e amministratori pubblici chiedono “disinteresse” e un sistema condiviso per il bene del Paese. In un saggio delineate le linee guide per un’amministrazione efficiente.
Colombo (AsiaNews) – L’etica del buon governo è basata sul “servizio disinteressato alla comunità”, in grado di mettere da parte gli “egoismi personali”. In Sri Lanka per troppo tempo ci si è affidati a “regole instillate dall’Occidente”, ma è giunto il tempo di cambiare e trovare un sistema condiviso che sia in grado di assicurare il bene del Paese. È quanto ha sottolineato A.P.A.Gunasekara, funzionario governativo, in occasione della presentazione di un saggio dedicato all’etica nella pubblica amministrazione.
 
Gunasekara invita a prestare “maggiore attenzione all’impegno e al retroterra psicologico” di quanti lavorano negli uffici governativi, i quali devono “mettere da parte gli schemi imposti dall’occidente” e recuperare “uno stile proprio dello Sri Lanka”. Egli aggiunge che la nazione “non è più un luogo fuori dal mondo”, ma una terra “orgogliosa della propria storia e della propria tradizione”.
 
Patrick Ratnayake, docente all’università di Kelaniya, spiega che “la maggior parte dei funzionari governativi con 30 anni di servizio” alle spalle ha speso solo “cinque anni dedicandosi con efficienza e passione al lavoro”; gli altri 25 sono serviti solo a “soddisfare egoismi o interessi personali”.
 
Forte della decennale esperienza al servizio della Pubblica amministrazione e per delineare una nuova via di “buon governo” Anusha Gokula Fernando, vice direttore del Rural Development Research & Training School, ha scritto un saggio dal titolo “Tu sei il funzionario che questa meravigliosa terra aspetta”. “I risultati di ogni attività – commenta l’autrice, buddista sposata a un musulmano e madre di tre figli – dipendono dalle capacità di ciascun individuo. Ho sempre svolto il mio lavoro con determinazione e secondo i dettami suggeriti dalla coscienza”.
 
Secondo i dati relativi al quinquennio 2002 – 2007 dell’Indice di Percezione della corruzione (CPI) – elaborati dall’agenzia internazionale indipendente Transparency International – lo Sri Lanka occupa la 94ma posizione su 180 Paesi, in compagnia di Tanzania, Panama e Madagascar.