Vescovo Menamparampil: per vivere la fede la Chiesa in Asia deve essere missionaria
di Santosh Digal
L’intervento del vescovo indiano alla IX Plenaria della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc) in corso a Manila. L’Eucaristia e la Parola di Dio “sono la vera risorsa della nostra forza incrollabile”. Le comunità cristiane del continente hanno bisogno di persone animate da “una fede personale e profonda” che apre alle sfide della realtà quotidiana.
Manila (AsiaNews) - I cristiani d’Asia sono una piccola minoranza che può vivere la fede solo se impegnata nella missione “con coraggio e passione”. È un invito ad una nuova evangelizzazione quello che mons. Thomas Menamparampil, vescovo di Guwahati in India, ha rivolto ai 137 delegati che partecipano alla IX Plenaria della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc) in corso a Manila sul tema “Vivere l’Eucaristia in Asia”.
 
Per il vescovo indiano le tante comunità disseminate nel continente sono chiamate di annunciare il Vangelo “con audacia” soprattutto là dove sono minoranza. “Il sostegno spirituale alla nostra missione è l’Eucaristia”, ha affermato Menamparampil, “che ci porta ad annunciare [Cristo] con sconfinata confidenza. Questo è il nostro contributo alla trasformazione delle nostre società e alla costruzione del futuro”.
 
Nel suo intervento il vescovo di Guwahati ha affermato che l’Eucaristia e la Parola di Dio “sono la vera risorsa della nostra forza incrollabile” che apre le comunità alle tante sfide offerte dalla realtà odierna del continente. Il rapporto con le antiche tradizioni asiatiche, il dialogo con le religioni che popolano da secoli i vari Paesi, la lotta all’intolleranza, alle persecuzioni e alle discriminazioni, l’aiuto ai poveri possono essere affrontate “senza paura solo confidando nella forza di Gesù e dell’Eucaristia”.
 
I nuovi martiri cristiani, vittime della violenza in India, Pakistan o Vietnam e coloro che soffrono la povertà e la discriminazione in tanti Paesi dell’Asia hanno bisogno di una Chiesa forte e pronta alla testimonianza. Per mons. Menamparampil questo significa che nel continente le comunità devono educare ad “una fede personale e profonda”, “un’esperienza di Dio caratterizzata da autenticità, sincerità, parole che diventano fatti, capacità di impegnarsi per cause comuni”.
 
Il presule indiano afferma che evangelizzazione e presenza del cristianesimo in Asia vanno di pari passo. Solo “persone liete e dalla religiosità profonda” possono trovare ascolto tra le varie popolazioni del continente ed è “nelle loro mani sicure” che è affidata la missione della Chiesa in Asia.