Donne cattoliche filippine: l’apostolato nelle famiglie fa crescere le vocazioni
di Santosh Digal
Nell’Anno sacerdotale si rinnova l’impegno dei laici nel sostenere la crisi di vocazioni. In uno scenario che vede i giovani sempre meno propensi a servire Dio e la Chiesa, il rapporto tra genitori e figli diviene il primo passo per riconoscere e formare nella fede i futuri sacerdoti.

Manila (AsiaNews) – Promuovere la fede e l’apostolato all’interno delle famiglie, questo è il principale obiettivo della Lega delle donne cattoliche filippine ( Catholic Women’s League Philippines). Fondata circa 52 anni fa l’organizzazione è oggi attiva in tutto il Paese e opera in 85 tra arcidiocesi, diocesi, prelature e vicariati apostolici.     

Intervistata da AsiaNews il presidente del CWL Josephine S. Gaviola afferma che “le vocazioni al sacerdozio provengono dalle famiglie cattoliche. Ciò è possibile solo quando vi è un apostolato attento alla famiglia”. La responsabile dell’organizzazione continua  definendo “il nucleo famigliare come Chiesa domestica che deve essere guidata in modo attento e costante”.   

Il CWL si pone al servizio della pastorale ecclesiale familiare. Le sue principali attività, oltre alla difesa dei diritti delle donne, riguardano soprattutto la formazione spirituale delle famiglie e dei giovani. Il lavoro svolto dai suoi membri, soprattutto madri di famiglia, è concepito in modo da rafforzare il legame presente tra genitori e figli. Le famiglie prendono così coscienza dell’importanza di porre i propri ragazzi al servizio di Dio e della Chiesa.

In merito all’operato dei laici Josephine Gaviola afferma che “in occasione dell’Anno sacerdotale è nostra responsabilità come donne laiche, cattoliche e strumenti di Dio, aiutare i sacerdoti nell’adempimento della loro missione”. Essa conclude dicendo che “se intensifichiamo ora la promozione delle vocazioni, i giovani potranno considerare come scelta di vita l’ingresso in seminario aumentando così il numero del personale consacrato”.

Le Filippine sono insieme a Timor Est l’unico Paese asiatico a maggioranza cattolica. Nonostante ciò vi è una crisi di clero, essendovi un prete ogni 12.000 i fedeli. Questa sproporzione rende difficile l’operato della Chiesa che tenta pure di alleviare ogni giorno le sofferenze di un popolo colpito da gravi problemi di ordine sociale ed economico.