Dopo la sconfitta elettorale, il BJP si sbriciola
di CT Nilesh
Il partito sta perdendo popolarità tra i giovani e la classe media urbana, due segmenti dove prima era forte e che rappresentano l’India del 21mo secolo. Per riagganciare questi strati sociali e inventare una strategia vincente il partito deve concentrarsi sul futuro e non guardare al passato. Il nodo del rapporto con la RSS.
Mumbai (AsiaNews) - Dopo la sconfitta nelle elezioni generali in India il BJP (Bharatiya Janata Party) ha continuato a posporre una discussione sulle cause della sconfitta fino alla chintan baithak (sessione introspettiva)  della scorsa settimana in Simla, ma il risultato è stato una serie di espulsioni e dimissioni di quelli che criticavano.
 
Alla vigilia del raduno in Simla c’è stata l’espulsione di uno dei più anziani membri del partito, Jaswant Singh, perché ha pubblicato un libro lodando Ali Jinnah, il fondatore del Pakistan. Durante il raduno, Sidheendra Kulkarni (consigliere politico dei due anziani capi del partito, Atal Binari Vajpayee e LK Advani) ha dato le dimissioni per contrasti ideologici. Dopo il raduno, l’ex-ministro Arun Shourie ha lanciato un attacco furioso ai dirigenti del partito ed ha chiesto alla RSS (Rashtriya Swayamsevak Sangh) di “bombardare la sede del partito” e cambiare il direttivo con 10-15 nuovi incaricati scelti da loro. Mentre Shourie spera in un intervento della RSS, Jaswant Singh dice che il partito dovrebbe tagliare il cordone ombelicale che lo unisce alla RSS.
 
Dopo la sconfitta del partito nello Stato del Rajasthan, il direttivo centrale ha chiesto all’ex-primo ministro locale, signora Vasundhara Raje, di dare le dimissioni da capo dell’opposizione nel parlamento locale, ma lei si è rifiutata ed ha invece indetto un raduno di tutti i suoi fedeli parlamentari ventilando una separazione. Incoraggiato da questa opposizione anche l’ex-primo ministro dello Stato dell’Uttarkhand, al quale era stato chiesto di andarsene dopo la sconfitta elettorale, ha accusato il direttivo centrale di aver agito precipitosamente e di essere stato usato come capro espiatorio. Anche il capo della RSS, Mohan Bhagwat, è intervenuto affermando che “nel BJP c’è troppo frazionamento e bisogna fermarlo”.
 
Quando a Jaswant Singh è stato chiesto un commento sulla differenza di provvedimenti usati per lui, “espulsione”, e per Shourie, “semplice richiesta di chiarimento”, ha risposto: “io non sono mai stato un membro della RSS. Desidererei tanto che il BJP diventasse un partito del 21mo secolo. Ma ci sono state evidentemente due misure”. Egli ha avuto il coraggio di paragonare il BJP al Ku Klux Klan.“Il BJP assomiglia sempre più ad una nave senza bussola. Il capitano sembra aver perso il controllo e la ciurma è irrequieta”.
 
Il BJP ha una storia di ambiziosi capi locali che hanno sfidato il direttivo centrale e diviso il partito.
Persone coraggiose come Kalyan Singh e Uma Barati, come capi indipendenti non sono riusciti a scalfire il vertice, ma lo loro ribellione ha danneggiato il partito nelle loro circoscrizioni.
 
La critica interna al partito ha dimostrato che esso sta perdendo popolarità tra i giovani e tra la classe media urbana, due segmenti dove prima era forte e che rappresentano l’India del 21mo secolo. Per riagganciare questi strati sociali e inventare una strategia vincente il partito deve concentrarsi sul futuro anziché essere ossessionato dal passato.Dopo due sconfitte consecutive che segnano anche la fine dell’era Vajpayee- Advani, il BJP deve prendere delle decisioni su una nuova linea e nuovi capi. Di fronte alle avversità, i partiti ideologici, come il BJP, sono spesso tentati a ritirarsi nel loro ghetto politico. Si pensa che la sconfitta elettorale sia dovuto alla mancanza di purezza ideologica. Ma l’India sta cambiando. C’è un nuovo senso di fiducia nella gioventù e la convinzione che il Paese può affrontare il mondo con le sue proprie forze.
 
Un osservatore politico, Swapan Dasgupta, ha dato questi consigli: “Il BJP deve ammettere candidamente che una Hindutva aggressiva che si esprime in discorsi di odio e con un atteggiamento moralistico è percepita come uno immagine speculare dei Talibani. Oggi l’ideologia dell’Hindutva è diventata un ostacolo etimologico sulla strada del BJP, togliendo l’attenzione sulla esperienza di buon governo data dal partito. Il partito dovrebbe pensare a congelarla come ha fatto Jawaharlal Nehru che silenziosamente ha archiviato il Gandhismo subito dopo l’indipendenza.
Un illuminato nazionalismo, un buon governo e la modernità devono diventare le priorità del partito”.