Madre Teresa di Calcutta a 12 anni dalla morte
di Sr Mary Prema
Un messaggio della superiora delle Missionarie della Carità nell’anniversario della morte della Madre dei poveri, che è anche il giorno della sua festa liturgica. Il ricordo deve diventare testimonianza dell’amore di Dio verso i poveri, carenti di cibo e medicine, e quelli che sono poveri spiritualmente, mancanti di accoglienza e amicizia.

Calcutta (AsiaNews) – Domani 5 settembre, saranno 12 anni dalla morte di Madre Teresa di Calcutta, avvenuta nella sua città elettiva e centro della sua missione, dopo un lungo periodo di malattia. Per l’occasione, sr Prema, superiora delle Missionarie della carità, l’ordine di suore fondato dalla Madre, ha inviato a tutti gli amici un messaggio che qui pubblichiamo. AsiaNews è legata alla missione di Madre Teresa e la considera patrona di questo sito, impegnato – come la Madre – nell’evangelizzazione dell’Asia. Quando nel 2003 Giovanni Paolo II l’ha proclamata beata, l’ha anche definita “icona della missione del XXI secolo”.

 

5 Settembre 2009

 

Una settimana fa, abbiamo iniziato la preparazione per celebrare nel 2010 il centenario della nascita di Madre Teresa. Oggi facciamo memoria del 12° anniversario della sua morte. Nella Chiesa cattolica celebriamo oggi anche la memoria liturgica della Beata Teresa di Calcutta. La santità eroica della sua vita ci assicura che la sua morte sulla terra è stata la sua nascita al cielo. Mentre sentiamo la sua mancanza, con la stessa intensità ci rallegriamo di avere in cielo un’amica e un intercessore come lei.

Madre Teresa ci ha mostrato che non vi è povertà più dolorosa di quando ci si sente non amato e non voluto. Per guarire questo dolore, Dio chiama ciascuno di noi a divenire il Suo amore, la Sua presenza e compassione verso i più poveri dei poveri, [poveri] materiali e spirituali.

Ricordiamo la Madre per la gioia del suo sorriso, il calore del suo tocco. Un giorno, un vecchio senzatetto ha avvicinato la Madre e gli ha stretto la mano. E ha detto: “Da lungo tempo non sentivo il calore di una mano umana”.

Ma ricordare la Madre nel giorno della sua festa non è sufficiente. Anche noi possiamo portare una gioia inesprimibile, speranza e coraggio nelle vite di coloro che sono attorno a noi, che soffrono per la mancanza di cibo, medicine, vestiti, una casa, ma anche per la mancanza di un sorriso, di una parola gentile, della presenza di un amico.

Prepariamoci ad essere pronti a donare noi stessi, ad amare fino a che non ci duole. Quando un giorno andremo alla casa di Dio, Egli ci chiamerà beati e ci dirà: “Quello che avete fatto a uno dei miei fratelli più piccoli lo avete fatto a Me”.

 

Dio vi benedica.

 

Sr M. Prema MC