Dimissionario il governo di Taiwan, già nominato e al lavoro il nuovo premier
Il presidente Ma Ying-jeou accoglie subito le dimissioni del premier Liu Chaoshiuan e in meno di un’ora lo sostituisce con il suo stretto alleato Wu Denyih. Atteso in pochi giorni il nuovo governo. Esperti: non cambia la linea politica, ma il presidente può così sottrarsi alle critiche per le inefficienze negli aiuti.

Taipei (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente Ma Ying-jeou ha già nominato il nuovo primo ministro, dopo le dimissioni a sorpresa rassegnate il 6 settembre sera dal premier Liu Chaoshiuan. L’incarico è stato dato, meno di un’ora dopo le dimissioni, a Wu Denyih, 62 anni, segretario generale del  Kuomintang (Kmt) e stretto alleato di Ma e che ha già governato la contea di Nantou e la città di Kaohsiung.

Il premier nominato è già al lavoro e spera di presentare la lista dei ministri “entro pochi giorni”, anche per potersi subito concentrare sulla ricostruzione, per la quale il Paese ha stanziato 120 miliardi di dollari di Taiwan (circa 2,5 miliardi di euro) entro 4 anni. Previste varie conferme tra i ministri uscenti. Vicepremier è stato nominato Eric Chu Liluan, magistrato della contea di Taoyuan. Previste per il 10 settembre le dimissioni in massa del governo.

Il governo è stato oggetto di feroci critiche per la risposta lenta e inadeguata di fronte al tifone Morakot che tra il 6 e il 9 agosto ha sconvolto la parte meridionale dell’isola. Un mare di fango ha sommerso interi villaggi e ucciso almeno 758 persone. A seguito delle critiche alcuni ministri e alti funzionari avevano rassegnato le dimissioni.

Liu ha spiegato (nella foto) che “come capo dell’amministrazione, devo assumermi la responsabilità politica” delle inefficienze negli aiuti e ha presentato le sue scuse a Ma e a tutti per non avere fatto meglio. Ha aggiunto che si era dimesso anche a metà agosto subito dopo il disastro, ma che Ma gli aveva chiesto di restare per dirigere gli aiuti e iniziare la ricostruzione, compito ora avviato.

Le dimissioni di Liu, subito accettate da Ma, consentiranno al nuovo governo di affrontare le gravi conseguenze del tifone senza sottostare a continue polemiche.  Analisti non si aspettano cambi di linea politica dal nuovo governo (già alle prese con la crisi: l’economia del Paese ha avuto una contrazione del  7,5% nel secondo trimestre 2009), anche perché a Taiwan la linea politica è scelta dal presidente e il premier ne è soprattutto un esecutore. Tuttavia commentano che è utile al Kmt e a Ma, la cui popolarità dopo il tifone è scesa al record negativo del 16%.