Pakistan: l'escalation di violenze fra sunniti e sciiti (Scheda)

In Pakistan, su 150 milioni di abitanti, l'80% è sunnita e il 17% sciita. Sebbene la maggior parte della popolazione convive in modo pacifico, gli scontri tra estremisti di entrambe le comunità sono frequenti, ma hanno registrato un'escalation nell'ultimo anno.

Diversi analisti sottolineano il fatto che l'intensificarsi delle violenze nell'ultimo anno potrebbe spiegarsi nel quadro di un vero e proprio piano terroristico e non negli abituali scontri tra le comunità. Il Pakistan è uno degli alleati chiave degli Usa nella lotta al terrore.

Di seguito riportiamo una serie di attentati fra le due comunità:

-         7 ottobre 2004, due bombe contro un raduno di sunniti a Multan causano 39 morti e oltre 100 feriti.

-         1 ottobre 2004, kamikaze alla moschea sciita di Sialkot durante la preghiera del venerdì: 31 morti e 75 feriti.

-         10 settembre 2004, un uomo armato di pistola uccide un professore sciita  a Quetta.

-         30 maggio 2004, Nizamuddin Shamzai, leader religioso sunnita filo-talebano.

-         7 maggio 2004, attacco suicida ad una moschea sciita a Karachi causa 23 morti e 200 feriti e una serie di scontri tra gli estremisti delle 2 comunità.

-         2 marzo 2004, militanti sanniti sparano contro una processione di fedeli sciiti a Quetta uccidendo 44 persone e ferendone 150.

-         4 luglio 2003, a Quetta un gruppo di armati penetra in una moschea  sciita e uccide 50 persone che pregavano all'interno. Due degli attentatori rimangono uccisi nello scontro con la polizia.

-         3 ottobre 2003, uomini armati sparano contro un autobus che portava impiegati sciiti della agenzia spaziale del Pakistan a Karachi. I morti sono 6.

-         6 ottobre 2003, Maulana Azam Tariq, avvocato sunnita e ex capo del gruppo estremista Sipah-e-Sahaba, riviene assassinato alle porte di Islamabad. Il gruppo di Tariq era sospettato di essere coinvolto nell'uccisione di centinaia di sciiti.