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Istanbul (AsiaNews/Agenzie) – È di 31 morti e nove dispersi il bilancio – tuttora provvisorio – delle vittime delle alluvioni che hanno colpito, negli ultimi giorni, il nord-ovest della Turchia. A confermarlo è il premier turco Recep Tayyip Erdogan che, all’agenzia semi-ufficiale Anatolia News Agency, conferma i 26 morti nella provincia di Istanbul e cinque nella provincia di Tekirdag.

 

Il primo ministro parla di un “disastro immane” e offre le condoglianze ai parenti delle vittime. Veysel Eroglu, Ministro turco per l’ambiente, sottolinea che si sono abbattute le “peggiori piogge in 500 anni”; l’acqua sgorgava dalle strade della città e in pochi minuti ha allagato intere zone di Istanbul (colpito soprattutto il quartiere europeo), spazzando via le auto parcheggiate e ricoprendo interi edifici. Funzionari governativi puntano il dito contro le “piogge record” e “l’urbanizzazione selvaggia” della città, che ha visto la costruzione di edifici sui letti del fiume.

 

Besir Atalay, Ministro degli interni, non nasconde il timore che il bilancio delle vittime “è destinato ad aumentare” nelle prossime ore, quando il livello delle acque sarà tornato alla normalità. Gli esperti meteo, inoltre, prevedono una nuova ondata di maltempo, che a partire da domani dovrebbe colpire la zona asiatica di Istanbul, diverse province nel nord-ovest e il mar Nero.

 

I soccorritori hanno recuperato i cadaveri di 13 persone in un parcheggio per autobus nel distretto di Basaksehir; le acque hanno sorpreso diversi autotrasportatori che dormivano all’interno dei mezzi. I livello è cresciuto di cinque metri in soli 10 minuti, non lasciando alcuna possibilità di salvezza alle persone intrappolate nei veicoli.

 

Istanbul è una città di 12milioni di abitanti, predisposta ad alluvioni e allagamenti per le infrastrutture povere e oramai logore. Fonti ufficiali affermano che è ancora presto per una stima dei danni, ma un primo bilancio varia tra i 70 e i 150 milioni di dollari.