A Libmanan la Chiesa lancia l’agricoltura biologica per i contadini
di Santosh Digal
La diocesi di Libmanan attraverso la Prelature Development Foundation (Pldfi) aiuta i piccoli agricoltori a riunirsi in cooperative offrendo alta tecnologia per una migliore qualità della produzione agricola.

Naga City (AsiaNews) – Oltre 100 agricoltori della città di Pamplona, provincia di Camarines del sud (Filippine centrali), hanno sviluppato sistemi di agricoltura biologica per diminuirne i costi di produzione, migliorare la gestione e la qualità delle coltivazioni. Il progetto è in atto dal 2005 grazie all’aiuto dell’organizzazione cattolica Prelature of Libmanan Development Foundation (Pldfi).   

Il direttore del Pldfi, p. Granwell N. Pitapit afferma che “cinque anni fa  il Pdlfi ha iniziato a diffondere tra i contadini i metodi dell’agricoltura biologica. Ciò migliora gli scarsi sistemi di irrigazione, riduce i rischi derivanti dall’utilizzo di fertilizzanti chimici e aiuta gli agricoltori ad affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici”. Egli aggiunge che “la Chiesa è felice che i contadini abbiano compreso l’utilità di questi nuovi metodi nella loro vita”. 

All’inizio il Pldfi ha riunito in cooperativa cinque coltivatori di grano confinanti tra loro, per aiutarli nella gestione del fondo e nel miglioramento delle tecniche di concimazione. Grazie al successo di questa prima iniziativa essa è riuscita ad estendere il suo operato anche al resto della regione e offre ora, oltre al supporto organizzativo, anche semi, know how tecnologico, educazione e assistenza medica alla popolazione.

“L’utilizzo dell' agricoltura biologica ha aiutato me e altri agricoltori ad acquisire una migliore consapevolezza ecologica e sanitaria”. Racconta Fernando Vera, contadino di Libmanan, il quale dichiara la volontà di tramandare  ai suoi figli queste tecniche.

Nel territorio della diocesi di Libmanan vivono oltre 500mila persone. La classe politica della provincia gestisce le maggior parte delle risorse, Ciò non ha consentito uno sviluppo economico della zona. La popolazione vive ancora grazie alla pesca e a piccole coltivazioni di riso e grano. Il tasso di alfabetizzazione nella diocesi è pari al 68%.